lunedì 13 febbraio 2017

Poco dopo la metà

Con la seconda settimana di cammino sono giunto poco oltre la metà. I cartelli segnalano una cifra non precisissima comunque sotto i 400 km. In questi giorni ho fatto diverse nuove esperienze. La prima: il pronto soccorso spagnolo.
Lunedì scorso mi sono fatto suggerire da un pellegrino più esperto di allungare il passo tentando di fare due tappe in una. A suo dire era fattibile senza problemi. In effetti ci sono riuscito ma col risultato che il giorno dopo non camminavo più; mi si sono infiammati  entrambi i tendini di Achille. Così sono andato al pronto soccorso di Burgos.
È stato mitico il dialogo con l'accettazione spagnola.
- schius mi ai ev a problem uit tu fit
A metà tra Renzi e Totò
- uot?
- i fink ai ev a tendinait
- no compriendo
In effetti io non so l'inglese ma comunque non lo sapeva nemmeno lei. Come faccio a farmi capire? Mi guardo intorno desolato e tra me e me in italiano dico:
- il tendine di Achille
- ah ah Achije Achije! Ok ok
In barba a quelli che dicono che la cultura classica non serve e che vogliono abolire il liceo! A salvarmi è stato il pelide Achille quasi quasi ritorno al paganesimo.
A parte questo il pronto soccorso spagnolo è stato eccezionale: 25 minuti per accettazione, visita, diagnosi e saluti vari. Pensateci bene quando vi fate male, non è detto che non convenga prendere un aereo per Burgos. La diagnosi è stata clemente: devi stare fermo due giorni e prendere queste pastiglie. Ok così ho fatto e sono ripartito.
Burgos è una città magnifica. La sua nascita risale ai romani ma la sua grandezza è sulla fine del medioevo. La cattedrale è un misto di romanico e gotico. La leggerezza delle strutture, la rigorosità degli archi, la dolcezza delle pietre sono impareggiabili. Si rimane a bocca aperta all'esterno ed innalzati verso Dio all'interno. Le statue dei santi e della vita di Cristo raccontano una precisione teologica e biblica che abbiamo perso nel nostro stupido orgoglio moderno. Non posso proseguire ma voglio solo ricordare le citazioni arabe e musulmane a testimoniare una complessità più forte di quanto si creda.
Dopo Burgos il cammino prosegue nelle mesetas. Si tratta di colline molto regolari coltivate a cereali. Lunghe km e km senza alcun paese o segno di vita umana se non la strada dritta e monotona. 10 km così , poi 14, poi un pueblo di 4 case senza anima viva, bar o tienda che sia. Poi altri 17 km! Insomma una palla tale da far sembrare divertente la salita a Biandino.
Ad un certo punto giunto a Fromistas. Un paese non piccolo con più di un negozio e tre chiese. La messa non c'è perché il prete aveva una riunione (Sic). Mi accoglie un albergue di nome Betania tenuto da Pedro e Lourdes. Non chiedono nessuno contributo, l'offerta è libera. Pedro ha la febbre ma viene ad aprirmi. Si tratta di un bilocale perfettamente arredato. Non manca nulla nemmeno nel frigorifero. Posso usare la lavadora liberamente. Dopo cena arriva Lourdes per salutare e ci spiega di aver aperto un sito che riporta tutti gli alberghi aperti d'inverno per aiutare i pellegrini, lo aggiornano giorno per giorno. Loro hanno solo 5 posti ma tengono aperto tutto l'anno per permettere a tutti di fare il cammino anche quando l'albergo municipale è chiuso. Si chiama Betania perché vorrebbe che il pellegrino facesse la stessa esperienza di Gesù a Betania. Io la faccio. Grazie Gesù, Pedro e Maria.
(Continua)

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