mercoledì 5 dicembre 2018

La Confessione


Una delle cinque cose più belle della mia vita è la Confessione. Non posso nominare le altre quattro. La Confessione me la godo come pochi al mondo e mi provoca sempre pomeriggi migliori, sonni tranquilli e voglia di lavorare. La consiglio vivamente a chiunque sia battezzato.
Cerco ogni anno di spiegarla ai miei giovani amici e qualcuno capisce. Mentre io mi affanno a spiegare che Dio è buono, il buon pastore, il figliol prodigo ecc. loro sono molto interessati a cose più concrete. Come ci si mette sull’inginocchiatoio? La mia mamma deve sapere i miei peccat? E se mi dimentico di fare la penitenza?
- Ah la penitenza! Se non la fai la confessione non vale!
- noooo
- si ma se non la fai apposta le dimenticanze non sono un peccato...
- fiuuuuu!
- e poi non devi farla subito, magari non si può, come se devi chiedere scusa a tua nonna ma tua nonna vive in America, le chiederai scusa quando andrai in america o al massimo per telefono (esiste anche skype).
- ok.
I bambini poi hanno il problema della preghiera da dire dopo essersi accusati dei peccati. Oggi al catechismo si insegna: Pietà di me o Signore secondo la tua misericorda non guardare ai miei peccati e cancella tutte le mie colpe, crea in me un cuore nuovo e rinnova in me uno spirito di fortezza e di santità. Bella preghiera che ricalca il salmo 50. Però difficile-difficile da tenere a mente. Molti incespicano sul finale ...uno spirito di sanità. Nooo! Dico io, di sanTità. Ma che poi anche la sanità fa parte della santità. Quindi va bene così. Per la cronaca all’ultima GMG, nel 2016 tra i giovani che ho confessato io quelli che sapevano questa preghiera hanno numericamnete superato quelli che sapevano la più tradizionale O Gesù d’amore acceso… E’ quasi scomparso l’atto di dolore.

C’erano una volta molte persone che si confessavano spesso, tipo tutte le settimane. Oggi non ci sono quasi più (purtroppo). Alcuni di questi elencavano i peccati come se foste la lista della spesa. E i preti giù a criticare chi fa la lista della spesa. A me pare che farsi un elenco dei peccati sia una buona idea. Il vero problema è la contrizione. Cioè uno per confessarsi deve essere pentito e non deve essere già scusato (“Eh sa faccio quei peccati che fanno tutti...”).

Un ultimo consiglio: la cosa più bella della confessione è dire IO. Sono io quello che ha fatto quel peccato, lo confesso e non è un altro e non ci sono scuse, la colpa è mia. Qui lo posso dire liberamente e ancora più liberamente rialzarmi dall’inginocchiatoio sudaticcio e con i pantaloni attaccati al ginocchio. Grazie Gesù, sei un genio! Nella confessione ci hai donato un miracolo costante.

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