sabato 12 gennaio 2019

De André: La cattiva strada

C'era una volta una indicazione morale: ti stai mettendo sulla cattiva strada. Una netta indicazione dal retrogusto biblico-morale che usciva dalla bocca senza rossetto di zie, nonne e catechiste pronunciata sul cancello dell'Oratorio o in un salotto un po' pesante ma familiare. I centrini sul comò e le immaginette erano lì a metterti in guardia. E tu ondeggiavi tentato dal profumo di zolfo e preso dal brivido di uscir di casa un po' ribelle un po' vagabondo.

Alla parata militare
Sputò negli occhi a un innocente
E quando lui chiese "Perché "
Lui gli rispose "Questo è niente
E adesso è ora che io vada"
E l'innocente lo seguì
Senza le armi lo seguì
Sulla sua cattiva strada


Qui però il poeta anarchico aggiunge qualcosa perché il soggetto non è più in dubbio, ha imboccato la cattiva strada con decisione e sfrontatezza. Un anticonformista e maleducato che però attira.

venerdì 11 gennaio 2019

La prontezza è tutto

Bell'editoriale del nuovo direttore dell'Osservatore, il miglior giornale in lingua (italiana). Cita Lewis e Buber, come non riportarlo?

L’importante è essere sempre pronti. Possibilmente essere pronti a tutto. I leader politici in questi giorni pieni di incertezze e di agitazioni si sbracciano per dimostrarsi pronti, e pur di raggiungere gli obiettivi che si ripromettono e che promettono agli elettori si dichiarano capaci di non esitare neanche per un attimo e di andare dritti e sicuri fino in fondo, fino alle più estreme conseguenze. Dovrebbe rassicurarci tutto questo, anche perché la prontezza in effetti è importante, anzi di più: the readiness is all, “la prontezza è tutto” come dice a Orazio il buon Amleto (atto 5, scena 2). Ma di quale prontezza stiamo parlando? Quella di cui si parla nel dibattito politico contemporaneo spesso equivale a un guardare avanti, un pre-vedere, ma solo per affermare se stessi imponendo la propria posizione come a dire: si deve fare così e per raggiungere questo obiettivo non pongo limiti alla mia volontà, gli altri sono avvisati di fare lo stesso, nessuno mi ponga limiti. La prontezza qui è deterrenza, un avvertimento che ricade direttamente sugli altri.

Ma c’è un’altra prontezza. Più riflessiva,