venerdì 20 maggio 2016

C'era una volta Marco Pannella

Quando c'era il cattolicesimo in Italia, c'era anche opposizione. La Chiesa non era solo un ospedale e un cassonetto della Caritas ma c'erano idee e militanti attivi e cattolici. Poi c'erano i nemici della Chiesa coi capelli lunghi,
le bandiere multicolore (opposte al bianco assoluto), le sigarette, le canne, il velluto e l'eskimo, gli orecchini, il rock e le parolacce. Un popolo variegato di oppositori a vari livelli, in politica e alla festa di prima Comunione. C'erano poi molti tabù - una delle cose che più mi mancano oggi - cioè delle cose che non si potevano nemmeno nominare. Il tabù dei tabù era il sesso ed i nemici della Chiesa ne parlavano liberamente e con soddisfazione.

Io da bambino guardavo i telegiornali senza capire perché mio papà provasse tanto interesse nel vedere quegli uomini vecchi e vestiti di grigio. Rimasero grigi anche quando poi la TV fu a colori. Parlavano e parlavano nel contorno rosso\bordeaux delle sale parlamentari con lingua da iniziati che bramavo di capire. Mi divertiva ricordare le sigle dei partiti DC, PCI, PSI, PRI, PLI ecc. Al mattino mia mamma ascoltava la filodiffusione ("perchè è più semplice schiacciare un tasto che girare la rotellina della radio che poi ronza e salta sempre") mentre io mescolavo latte, orzoro ed un cucchiaio di zucchero bianco. Un giorno sentii in fila cgil-cisl-e-uil e provai a ripeterlo come una filastrocca. Sono sempre stato più attento all'estetica che ai contenuti.

Tra le varie sagome della politica la più spaventosa era il signor Hood, Marco Pannella; capelli grigi, giacca colorata, sigaretta sempre in bocca e una voce inconfondibile. Contava poco come numero in parlamento ma moltissimo come voce di pensieri non ammissibile, oggi forse scontati e un po' noiosi. L'ho ascoltato molto nelle sue trasmissioni-fiume su radio radicale. Io sulla macchina ho da anni al numero 1 Radio 1, e al numero 2 Radio Radicale. Una trasmissione infinita di dialogo con Massimo Bordin (poveretto aveva sempre il raffreddore e tirava su col naso). Il microfono gracchiante di Radio radicale trasmetteva analisi che svariavano su ogni argomento dello scibile umano dalla politica locale, alle riforme sociali, all'Europa, alla politica internazionale, l'etica, la Chiesa ecc. Analisi lunghissime con collegamenti difficili o forse impossibili da seguire e da ripetere. Pannella era un colosso della politica e dell'oratoria, sicuro di sè fino allo stremo ed ottimista fino all'irragionevole nel sostenere quelle che lui riteneva battaglie giuste. Conta poco dire che non ne ho condivisa nemmeno una.

Certo sarebbe facile dire che Marco Pannella se ne va dopo diverse telefonate del Papa (di Papi ne ha conosciuti più di uno) amato e curato da suorine contro cui ha combattuto ogni battaglia. Forse se ne va come uno dei grandi personaggi anticlericali di cui l'Italia era piena fintanto che c'era un clero. Oggi l'asse è spostato, ne parliamo da tempo, la battaglia delle idee però a me piaceva. Pregherò per lui e la sua anima, il Buon Dio ne riconosca la sincerità e la tenacia. La Storia, si sa, va avanti.

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