Sono rimasto profondamente commosso nel vedere devastato il mio amato Cadore.
Ho imparato da mio cugino Marco ad amarlo quando a diciott'anni mi ha portato per la prima volta sulle dolomiti. Era il mio primo Trekking in alta montagna, prima le gite in montagna le mal sopportavo. Allora scoprii una bellezza infinita e non ho mai smesso di proporla ai miei giovani amici. Montagna rosa, montagna traforata, montagna che s'innalza maestosa, si fa ghiaia e nascostamente si allunga fino al Resegone.
Poi altri amici - uno su tutti il mitico Mauro Cargnel - mi hanno raccontato le storie di quei monti e mi hanno fatto passare per le gallerie della Grande Guerra raccontandomi aneddoti incredibili degli uomini che lì hanno combattuto. Neve, ghiaccio e rocce furono scavate per creare tunnel, trincee, basi e gallerie. Uomini che portavano i cannoni in spalla fino a duemila o tremila metri di altezza. giorni, mesi ed anni trascorsi in montagne bellissime e terribili. Giovani vite spezzate per difendere l'Italia, per creare l'Italia. Si rimane ancora senza parole nel rievocare