lunedì 11 dicembre 2017

Cantar d'amore: Bocca di rosa di F. De André - 1967

Cari amici, ecco a voi la canzone perfetta!
Questa la conoscono tutti. E ci mancherebbe.
Parla d'amore in un senso un po' particolare che oggi troviamo vintage. C'è stata un'epoca in cui vigeva la censura anche sulle canzoni (bei tempi) ed affrontare il tema della prostituzione era già qualcosa di ardito. Sappiamo bene che i cantautori risalgono un po' tutti all'epoca della cosiddetta rivoluzione sessuale. La canzone però è talmente pudica che fu censurata nella sua parte che prende un po' in giro i carabinieri.
Fu scritta nel lontano 1967 (50 anni!)
E' geniale il tono di De Andrè che pare non schierarsi e solo raccontare questa storiaccia vergognosa di paese, la narra però senza alcuna volgarità anzi con ironia e comicità.
Il tema non era tanto classico: il sesso come liberazione dall'ipocrisia e dalla bigotteria. Il contesto è la sua forza: l'Italia del dopoguerra. Trovo geniale la marcetta a ritmo di tamburo che fa pensare alla banda del paese che sfila per i vicoli delle varie via Roma e piazza Garibaldi. Si potrebbe dire una canzone contro il cattolicesimo scritta da un anarchico ma per me non è così. E poi cattolicesimo ed anarchia da noi convivono da due secoli.

La chiamavano bocca di rosa
Metteva l'amore, metteva l'amore
La chiamavano bocca di rosa
Metteva l'amore sopra ogni cosa

Appena scese alla stazione
Nel paesino di Sant'Ilario
Tutti si accorsero con uno sguardo
Che non si trattava di un missionario


Insomma l'Italia è sì cattolica e bigotta ma la bellezza non passa inosservata nemmeno a sant'Ilario. Siamo mediterranei, si sa.

C'è chi l'amore lo fa per noia
Chi se lo sceglie per professione
Bocca di rosa né l'uno né l'altro
Lei lo faceva per passione

Insomma Bocca di rosa non è una schiava del sesso, non è questo il tema. E' una libertaria appassionata... certo questo è un po' discutibile ma stiamo al gioco.

Ma la passione spesso conduce
A soddisfare le proprie voglie
Senza indagare se il concupito
Ha il cuore libero oppure ha moglie

E fu così che da un giorno all'altro
Bocca di rosa si tirò addosso
L'ira funesta delle cagnette
A cui aveva sottratto l'osso

Ma le comari d'un paesino
Non brillano certo in iniziativa
Le contromisure fino a quel punto
Si limitavano all'invettiva

Ecco il tema: Bocca di rosa è la donna nuova che conosce la passione ed il mondo, una missionaria della nuova età della gioia venuta a portare scompiglio nell'ordino costituito del paese. Attenzione, non sono d'accordo, sto descrivendo. La sessualità viene presentata nella sua forza di rivoluzione, di liberazione. Parte qui una parabola di cui oggi vediamo i limiti ed un blog conservatore come il mio non può non dirlo. Bocca di rosa però segna un passaggio.

Si sa che la gente dà buoni consigli
Sentendosi come Gesù nel tempio
Si sa che la gente dà buoni consigli
Se non può più dare cattivo esempio

De Andrè conosce il vangelo molto meglio di molti cristiani.

Così una vecchia mai stata moglie
Senza mai figli, senza più voglie
Si prese la briga e di certo il gusto
Di dare a tutte il consiglio giusto

E rivolgendosi alle cornute
Le apostrofò con parole argute
"Il furto d'amore sarà punito"
Disse "dall'ordine costituito"

E quelle andarono dal commissario
E dissero senza parafrasare
"Quella schifosa ha già troppi clienti
Più di un consorzio alimentare"

"Più di un consorzio alimentare"! Geniale. Ah per i più giovani: i consorzi erano delle unioni di piccoli produttori e commercianti che nei piccoli paesi creavano piccoli spacci in cui trovare un po' di tutto (quindi ci andava tutto il paese). Un po' di consorzi esistono ancora oggi anche se subiscono la sleale concorrenza della grande distribuzione.

Ed arrivarono quattro gendarmi
Con i pennacchi, con i pennacchi
Ed arrivarono quattro gendarmi
Con i pennacchi e con le armi

Gli anarchici hanno sempre visto nel pennacchio dei carabinieri e nella loro eleganza (vera) un subdolo trucco del potere per affermare la propria superiorità.

Spesso gli sbirri e i carabinieri
Al proprio dovere vengono meno
Ma non quando sono in alta uniforme
E l'accompagnarono al primo treno

Ecco la strofa incriminata che fu cambiata in "“Il cuore tenero non è una dote di cui sian colmi i Carabinieri, ma quella volta a prendere il treno l’accompagnarono malvolentieri”. Una volta non si poteva parlar male delle forze dell'ordine. A mio parere qualcosa del genere andrebbe ripreso (sono un conservatore, mi conoscete).

Alla stazione c'erano tutti
Dal commissario al sacrestano
Alla stazione c'erano tutti
Con gli occhi rossi e il cappello in mano

A salutare chi per un poco
Senza pretese, senza pretese
A salutare chi per un poco
Portò l'amore nel paese

C'era un cartello giallo
Con una scritta nera
Diceva "addio bocca di rosa
Con te se ne parte la primavera"

Il commissario, il sacrestano, la vecchia, il parroco, mancano solo il sindaco ed il farmacista questi erano i personaggi di un'Italia in cui ci si conosceva tutti e ciascuno aveva un ruolo in paese.

Ma una notizia un po' originale
Non ha bisogno di alcun giornale
Come una freccia dall'arco scocca
Vola veloce di bocca in bocca

Sublime facilità di parola del menestrello genovese.

E alla stazione successiva
Molta più gente di quando partiva
Chi mandò un bacio, chi gettò un fiore
Chi si prenota per due ore

Persino il parroco che non disprezza
Fra un miserere e un'estrema unzione
Il bene effimero della bellezza
La vuole accanto in processione

Senza averla descritta nemmeno in un verso tutti abbiamo capito che Bocca di rosa dovesse essere molto bella.

E con la Vergine in prima fila
E bocca di rosa poco lontano
Si porta a spasso per il paese
L'amore sacro e l'amor profano

Il finale come vedete è più che cattolico. Se i bigotti hanno cacciato Bocca di rosa nel paese successivo c'è un parroco che ne apprezza la bellezza ed addirittura la fa sfilare alla processione mariana. un'Italia bigotta sì ma alla fine più inclusiva di quello che si pensasse. De Andrè nel finale fa emergere un tema che lo toccherà spesso: l'amore sacro e l'amor profano. Non siamo mica ancora usciti da questa questione: come vanno insieme amore sacro ed amor profano? Sempre di amore si parla, ecco il nostro tema. Agape ed eros cronicamente opposti nella visione morale più diffusa. Certamente non potremo banalmente identificare ogni amore ma non potremo nemmeno sempre opporli se non vorremo che muoiano entrambi. Tutti sanno che De André si interrogherà spesso sulla religione e sarà sempre stimolato a riflettere dalla figura di Gesù Cristo, esistono molti libri su questo tema. Oggi vediamo tutta la tragica conseguenza di una assenza dell'educazione sessuale ed affettiva e, tutto sommato, anche la tragedia di avere eliminato ogni tabù dalla vita pubblica. Ai cristiani rimane questo impegno ormai irrinunciabile: vivere raccontare l'amore in tutta la gamma dei suoi colori ritrovandone l'unità di eros ed agape, BXVI  docet. Buon lavoro!

1 commento:

  1. Queste tue riflessioni sui testi canori, mi piacciono sempre di più.
    Continua così!

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