Il mio Natale è
un timido biglietto per dire che è
presente
quell'affetto che non ti ho mai
detto
io l'ho letto
in segreto e mi hai distratto
Il mio Natale è
una bimba di quinta che abbassa
lo sguardo
perché confessa
le parolacce
e scoprire che il peccato ammassa
noia e tristezza
Il mio Natale è
quella badante che fa il segno della croce sulla destra
di nascosto
e incurante dell'odore di urina e medicina
ha acceso un cero
augurante benedizione
Il mio Natale è
quell'agnello cui batte il cuore
matto
ed il pastorello ben coperto che lo confonde
col carnevale invernale
sorride e dice: che bello!
Dicono che preoccupante sia
il futuro
nelle lente cene troviamo consolante il
passato ed un po' meno
il passante
ma nella memoria silente
il mio Natale è
divertente paziente e
presente
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