mercoledì 6 dicembre 2017

Cantar d'amore: Sei un mito degli 883 -1993

Sempre sul finire del millennio scorso salirono alla ribalta della musica pop due ragazzi giovanissimi e sconosciuti: Max Pezzali e Mauro Repetto, gli 883. Del secondo spariranno presto le tracce mentre il primo, Max, si avvierà ad un carriera fortunatissima oggi ancora non conclusa. Era la generazione di Radio DJ, Linus. Albertino, Jovanotti ecc. Li incrociavamo in via Massena o al parco Sempione nella speranza di un autografo (non c'erano ancora i cellulari per i selfies) Il primo album fece cantare tutta l'Italia con Hanno ucciso l'uomo ragno una canzone talmente semplice e bella che oggi si insegna anche alle elementari. Il loro secondo album ebbe un successo straordinario e meritato a conferma che gli 883 non sarebbero rimasti delle meteore come tanti. I fan di oggi sorrideranno a vedere un video di Max così giovane. Io di tutto l'album avevo il VHS e non so quante volte l'ho rivisto.

Tappetini nuovi, Arbre Magique
Deodorante appena preso che fa molto chic

Appuntamento alle nove e mezza ma io
Per non fare tardi forse ho cannato da Dio
Alle nove sono già sotto casa tua

Come vedete il linguaggio non ha nulla di difficile o misterioso anzi fa ampio utilizzo dello slang degli adolescenti dell'epoca (Ho cannato da Dio). Perchè qui si tratta di un amore adolescenziale preso evidentemente dal lato maschile. Spesso i ragazzi tra loro commentano e fanno classifiche tra le ragazze fantasticando su possibili storie che spesso rimarranno solo nei sogni. Qui il sogno diventa realtà. il protagonista riesce ad invitare ad uscire la più bella dalla classe, della scuola, del paese o di quello che volete.

Tu che scendi bella come non mai
Sono anni che sognavo 'sta storia, lo sai
Sento il cuore che mi rimbalza in bocca e tu
Con un body a balconcino che ti tiene su
Un seno che così non si era mai visto prima

Sei un mito, sei un mito per me
Sono anni che ti vedo così irraggiungibile
Sei un mito, sei un mito perché
Tu per tutti noi sei la più bella ma impossibile
Sei un mito è la percezione iniziale di chi si trova di fronte al mistero del corpo della donna. A dispetto del video non ci sono nè volgarità nè doppi sensi. C'è entusiasmo, stupore, c'è anche una sorta di rispetto e di pudore. E' vero non c'è molto dialogo ma c'è la descrizione della tensione del primo appuntamento, la paura di sbagliare, di non essere all'altezza ecc. ecc. Ditemi voi se la descrizione non fa sorridere nella sua semplice verità!

Ancora adesso non capisco perché
Hai accettato il mio invito ad uscire con me
Forse perchè tu non sei quel freddo robot
Che noi tutti pensavamo tu fossi però
L'importante è che adesso siamo qui insieme

Appoggiati al tavolino di un bar
Scopro che oltretutto sei anche simpatica
Nonostante tu sia la più eccitante che
Abbia visto in giro, sono a mio agio con te

Ordiniamo un altro cocktail poi si va via
Sei un mito sei, un mito per me
Sono anni che ti vedo così irraggiungibile
Sei un mito, sei un mito perché
Tu per tutti noi sei la più bella ma impossibile

Un piccolo sviluppo della storia c'è e fa pensare ad altro ma non è una storia lunga. Si ferma solo al primo appuntamento. Beata adolescenza. Si accenna però al fatto che superata l'emozione iniziale bisogna che poi succeda qualcosa e che quella sensazione lasci spazio vera storia. Ci sarà tempo per vedere cosa accadrà.

Quasi esplodo quando mi dici "dai
Vieni su da me che tanto non ci sono i miei"
Io mi fermo a prendere una bottiglia perché
Voglio festeggiare questa figata con te
Anche se forse non mi sembra neanche vero

È incredibile, abbracciati noi due
Un ragazzo e una ragazza senza paranoie
Senza dirci "io ti amo", "io ti sposerei"
Solo con la voglia di stare bene tra noi
Anche se soltanto per una sera appena

Sei un mito, sei un mito per me
Perché vivi e non racconti in giro favole
Sei un mito, sei un mito perché
Non prometti e non pretendi si prometta a te
Sei un mito, sei un mito per me
Perché vivi e non racconti in giro favole
Sei un mito, sei un mito per me
Compositori: Massimo Pezzali / Mauro Repetto


In effetti il finale potrebbe deludere chi debba fare una catechesi sull'amore ma la canzone non cerca questo. Si rivela però la grandezza degli 883 che sarà poi di Max Pezzali. Niente di difficile, niente di complicato. Non si tratta di una canzone impegnata abbiamo un linguaggio volutamente semplice ed accessibile. E' una canzone da cantare a squarciagola ognuno pensando al proprio "mito". D'altra parte si dice che anche Adamo vedendo Eva per la prima volta abbia saltato di gioia!

L'innamoramento ha questa parte inconfondibile di entusiasmo esagerato che spinge a fare follie. Il principio non si preoccupa delle conseguenze ma vive, palpita, smuove, trasforma e rende folli. Nella nostra società stana e sazia questo slancio iniziale rimane costantemente immutato. Ci sarà anche il problema di conservare nel tempo questa sensazione che tu sia un mito per me. E' vero ma il principio è tutto da godere e... buon cammino!

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