martedì 28 agosto 2012

Vita, ragione e morale

La Corte europea dei diritti dell'uomo ha sentenziato contro la legge 40 dell'Italia,
quella che regola la fecondazione artificiale accettando che una coppia possa eseguire la diagnosi preimpianto in caso di rischio di malattia genetica. Sentendo la notizia, mentre lavavo l'insalata, sobbalzai. Dei commenti politici non ho sentito dire da nessuno l'unica evidenza ragionevole: l'embrione non ha diritti? La legge 194 che regolamenta l'aborto - definito da Madre Teresa di Calcutta il più grave dei crimini umani, prima della guerra, prima della mafia ecc. - legge da me combattuta ma tristemente accettata dagli italiani non è però eugenetica cioè non comporta una selezione naturale basata sullo stato di salute.
Il servizio successivo ha raccontato il dramma della adolescente pakistana di fede cristiana e (dicono) portatrice di handicap che si trova attualmente in carcere accusata di blasfemia per aver strappato pagine del Corano. Pur mentre apparecchiavo inorridii. Tutta la comunità cristiana pakistana protesta unita alla famiglia della ragazza e chiede l'abolizione di questa legge sulla blasfemia che vìola ogni tipo di libertà religiosa compreso il buon senso.
La mia reazione emotiva è pari a quella di molti italiani. Ma se ragioniamo con un po' di calma  vediamo bene che: tra il processo ad una persona giovane ma con una famiglia, una comunità e con una difesa e la soppressione di una vita umana che da sé non può esprimere la propria opinione né avere difensori è evidente quale sia l'ingiustizia maggiore. Possiamo dire che il sistema legislativo europeo consente una violenza moralmente peggiore della legge sulla blasfemia pakistana.

3 commenti:

  1. Non mi è chiara una cosa: la sentenza europea è sulla legge 40, non la 194. Dice che la legge 40 è incoerente al suo interno e non tutela la salute relativa all'inseminazione artificiale.

    La legge 194 regolamenta invece l'aborto e, dati alla mano, bisognerebbe riconoscere che è un'ottima legge perché, in confronto con altri paesi europei, è quella che più di tutte ha permesso una drastica riduzione degli aborti. Non sarà una legge perfetta, ma è pur sempre quella che meglio di tutte è riuscita a ridurre gli aborti ed i rischi ad esso connessi (ovviamente il confronto con paesi non-europei avrebbe poco senso per questioni culturali, giuridiche e di sviluppo generale).
    Nicola

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  2. Anche io oggi non ridiscuterei la 194. Ma i diritti dell'embrione chi li difende?

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  3. La corte europea (organo riconosciuto dalla nostra Costituzione) ha detto che questa legge è fatta male e nel suo essere internamente contraddittoria non difende i diritti dell'embrione, dunque va cambiata.
    Mi sembra un messaggio semplice e ragionevole, purtroppo da molti frainteso e strumentalizzato.
    N

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