giovedì 16 aprile 2015

Ottavo salmo

Se fumi un sigaro
aspiri il sapore e trattieni l'odore.
Osservi le volute del fumo
attorcigliarsi e comporre
magnifiche figure
che vorresti disegnare con un soffio
come faceva il grigio stregone.

Ho sentito il calore
tra l'indice e il medio
e alzando lo sguardo
ho visto una stella.
La seconda a destra era l'ultima
del carro rovesciato
sulla mia testa.
Portami via con te
cocchiere del cielo
Portami via da qui
fammi tornare da dove vengo.
Come è possibile che ti curi di me
Signore delle stelle?
Che ti curi delle mie feste
dei miei amici e dei miei nemici?
Dei tendoni, dei canti e delle vesciche
dei palloni dei bottoni e delle cucine
dei riti dei miti e dei parcheggi?
La tua carezza dolcissima
è un giogo leggero
di cui mi vorrei liberare.
Hai acceso le stelle
e toccato la mia carne
per sempre
appoggiata a questa sedia di vimini
Non fa freddo
ma il fumo è svanito
devo rientrare.

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