C’è stato un tempo in cui la vita era tutta rosa. Cuoricini di paillettes rosa shocking si rincorrevano su magliettine rosa confetto, strabordavano sui volant di gonnelline rosa antico e infine planavano sui fiocchi di leziosi sandaletti bianchi e rosa.
Poi è arrivata l’adolescenza e l’unico rosa sopravvissuto è quello di un fard (peraltro poco usato perché invecchia). Quando la vita era rosa, immaginavo i pomeriggi di shopping con mia figlia diventata adolescente come quelli di certi film dove mamma e figlia fanno facce buffe davanti allo specchio del camerino, selezionano in rapido montage abiti e giacche e poi, cariche di buste ed ebbre di allegria, finiscono a scambiarsi affettuose confidenze davanti a uno spumoso frappè rosa fragola.
Oggi che mia figlia ha sedici anni, quando dalla sua stanza rigorosamente chiusa arriva l’urlo “Non ho niente da mettermi!” (rabbioso, infelice, vagamente recriminatorio perché è colpa mia e