venerdì 16 dicembre 2016

Mi piacciono le benedizioni di Natale

A me piacciono un sacco le benedizioni di Natale.

Tocco con mano la realtà
me la rido coi chierichetti che fanno a gara
a raccogliere caramelle
mi imbarazzo per i complimenti
e per le critiche ai preti
mi piace il freddo
mi piace indossare la veste talare
che non sopportavo in seminario
mi piace suonare i campanelli
e vedere comparire mondi insospettabili
preferisco le case povere e con odore di cibo
benedico Barbara D'urso
mi stupisco di come le persone
dispongono le loro case
alcune sobrie, alcune ricolme
mi piace fare le scale
ma non disdegno gli ascensori
scopro cosa si nasconde
negli immensi isolati di Lecco
dove uomini e donne
nascondono la loro vita
nel gusto borghese di tenere per sé
non per egoismo solo per discrezione

- driin
- chi è?
- benedizioni di natale
- eh??
(-eppure non c'è neanche una erre ma ripeto:) BENEDIZIONI DI NATALE

- ah ma sono da solo in casa
- ah ma non lo sapevo
- mi scusi non ho niente da darle...
- venga entri pure
- faccia lei perchè io non credo
- ma lei è nuovo in parrocchia?
(- veramente sono qui da 5 anni)

- ah ma noi siamo islamici
- ok auguri lo stesso
compare un bambino, più dietro una bambina con corte trecce come spuntoni fermate da elastici tutti di colori diversi e dietro una ragazza più grande sui quindici anni
- ciao don!
- ah ma tu abiti qui?
- si... risponde la bella ragazza nera dai capelli lunghi fino ai fianchi con fini treccioline
- dove ci siamo già visti?
- vengo all'Oratorio a fare il doposcuola, vuole entrare?
- ma non so se siete islamici non importa...
- no no ma Dio è uno venga pure, vuole un the?
mi accoglie un vago odore di sandalo ed hennè
- magari dite una preghiera islamica
- ... (questa non la so scrivere)
- grazie grazie grazie. posso lasciarvi una immagine di Maria (la Madonna vince sempre)
- si grazie si vuole fermare
- no ho un giro lungo

Mi piacciono le benedizioni di Natale
il loro senso di missione
e la sensazione finale di possedere quelle case
quei condomini e quelle vie
che prima sentivi lontani e chiusi
ora diventano luoghi non tuoi ma un po' più amici

e i chierichetti che corrono si nascondo
e mi rubano il cappello da tamarro
dopo il selfie in ascensore

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