martedì 28 febbraio 2017

Sono tornato

"Sam prese la via per Lungacque, e tornò al Colle e di nuovo il giorno stava finendo. Egli vide una luce gialla e del fuoco acceso: il pasto serale era pronto, e lo stavano aspettando. Rosa lo accolse e lo fece accomodare, e gli mise la piccola Elanor sulle ginocchia. Egli trasse un profondo respiro. «Sono tornato», disse."
Ultima pagina de Il Signore degli anelli di J.R.R. Tolkien ed.Bompiani
Ho finito di rileggere per la terza volta il capolavoro di Tolkien mentre mi trovavo a Santiago al termine di 26 giorni di cammino.
Il coprotagonista della storia, Samvise Gamgee, un semplice giardiniere di una regione marginale del mondo ha l'onore dell'ultima battuta del libro: sono tornato.  Sam non è tornato identico a come è partito, verrà eletto per svariate volte Sindaco della Contea e le sue avventure verranno narrate ancora a lungo fino a diventare leggende. Tornato a casa trova la moglie e la figlioletta appena nata. Il viaggio lo ha cambiato ed insieme confermato. 
Sono questi i sentimenti che porto nel cuore al termine di questo pellegrinaggio. Desidero ringraziare ancora molto tutti gli amici che mi hanno sostenuto e tutti coloro che mi hanno permesso di realizzare questo desiderio che avevo nel cuore da molto tempo. Ora sono tornato. Credo che esista un criterio semplice e reale con cui valutare i periodi della nostra vita: come ti svegli il giorno dopo. Se hai voglia di riprendere, di lavorare e di costruire significa che sei nella consolazione. Se ti svegli con il mal di testa, la nausea ed il desiderio di scappare significa che qualcosa non va.
Oggi molti amici mi hanno chiesto di raccontare qualcosa del mio viaggio (ho timore di usare la parola "esperienza") e a molti ho risposto che è difficile racchiudere il tutto in una sola parola. Certo alcune cose mi sono chiare. E' andata bene? Sì sicuramente. E' stato bello? Sì sicuramente. Il cammino insegna? Si senza dubbio. Ci terrei a precisare che non si tratta di una impresa fisicamente impossibile o eroica. Il cammino di Santiago può essere percorso credo da chiunque lo desideri con qualche attenzione. Io non ho nemmeno tenuto ritmi vertiginosi o superiori alla media. Non credo nemmeno che si tratti di una cosa che "tutti dovrebbero fare una volta nella vita", no no niente di tutto questo. Credo che che non sia magia e che sul cammino si possa anche perdere del gran tempo o vivere male come molti vivono male la loro vita per colpa o per condizione. Qualcuno mi chiede di raccontare ma non so bene ancora come fare e se farlo. Se davvero il cammino mi ha fatto bene lo si vedrà nella vita. Se il buon Dio vorrà concedermi le grazie che ho osato domandare sarà solo per la sua sterminata e sorprendente misericordia. Smetterò di parlare di me stesso perché la noia non mi vinca. Una cosa mi sento di dire a chi mi ha seguito con simpatia, con invidia o con rabbia: sono tornato.

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