lunedì 25 dicembre 2017
sabato 23 dicembre 2017
Il mio Natale è
Il mio Natale è
un timido biglietto per dire che è
presente
quell'affetto che non ti ho mai
detto
io l'ho letto
in segreto e mi hai distratto
Il mio Natale è
un timido biglietto per dire che è
presente
quell'affetto che non ti ho mai
detto
io l'ho letto
in segreto e mi hai distratto
Il mio Natale è
lunedì 11 dicembre 2017
Cantar d'amore: Bocca di rosa di F. De André - 1967
Questa la conoscono tutti. E ci mancherebbe.
Parla d'amore in un senso un po' particolare che oggi troviamo vintage. C'è stata un'epoca in cui vigeva la censura anche sulle canzoni (bei tempi) ed affrontare il tema della prostituzione era già qualcosa di ardito. Sappiamo bene che i cantautori risalgono un po' tutti all'epoca della cosiddetta rivoluzione sessuale. La canzone però è talmente pudica che fu censurata nella sua parte che prende un po' in giro i carabinieri.
Fu scritta nel lontano 1967 (50 anni!)
E' geniale il tono di De Andrè che pare non schierarsi e solo raccontare questa storiaccia vergognosa di paese, la narra però senza alcuna volgarità anzi con ironia e comicità.
Il tema non era tanto classico: il sesso come liberazione dall'ipocrisia e dalla bigotteria. Il contesto è la sua forza: l'Italia del dopoguerra. Trovo geniale la marcetta a ritmo di tamburo che fa pensare alla banda del paese che sfila per i vicoli delle varie via Roma e piazza Garibaldi. Si potrebbe dire una canzone contro il cattolicesimo scritta da un anarchico ma per me non è così. E poi cattolicesimo ed anarchia da noi convivono da due secoli.
La chiamavano bocca di rosa
Metteva l'amore, metteva l'amore
La chiamavano bocca di rosa
Metteva l'amore sopra ogni cosa
mercoledì 6 dicembre 2017
Cantar d'amore: Sei un mito degli 883 -1993
Tappetini nuovi, Arbre Magique
Deodorante appena preso che fa molto chic
martedì 5 dicembre 2017
Cantar d'amore: Samantha di F. Guccini - 1993
Samantha è un racconto struggente che si svolge nella periferia di Milanoe parla di due adolescenti, Andrea e Samantha, appunto. Sono figli di una Milano proletaria della fine del '900. Non si parla più di lotta di classe ma di lotta per sbarcare il lunario in una quotidianità fatta di scalinate oscene, graffiti e gas di scarico...
Ecco il testo (in grassetto):
Samantha scende le scale di un policentro attrezzato comunale,
Iscriviti a:
Post (Atom)