La festa del
grazie che apre la festa popolare cade quest’anno nella
solennita della SS. Trinità. Con questa celebrazione vogliamo
dire grazie a Dio per un anno di catechesi e di vita oratoriana
passati insieme. E la festa popolare invita l’Oratorio ad aprirsi e
a rivolgersi a tutti. Posso così dedicarmi a parlare delle due
passioni della mia vita: la Trinità e l’Oratorio. Non è esagerato
dire che l’Oratorio nasce e riceve la sua missione dalla Trinità
stessa.
1. La prima cosa che
mi pare importante ricordare è che l'Oratorio è il più serio
tentativo a Lecco centro di far sì che la fede cristiana diventi una
vita. Qui c'è una scommessa esplicita: siamo i cristiani, se non
siamo cristiani non abbiamo ragione di essere. Cristiani senza altre
aggiunte. E’ molto diverso impegnarsi in Oratorio rispetto al fare
il volontariato. Ogni gesto di generosità va sempre bene ma non
serviva Gesù Cristo per generare il volontariato. Spesso in oratorio
ce ne si dimentica e facciamo come se fossimo una associazione o una
cooperativa. No noi siamo la Chiesa.
E ciò che più
ci tiene agganciati a Cristo è proprio la celebrazione
dell'Eucarestia.
Nella messa sperimentiamo il salto che fonda la nostra vita: la prepariamo noi sì ma chi opera è Cristo stesso. Se non pensassimo così saremmo dei folli. Allo stesso modo la vita dell’Oratorio smarrisce senso e sapore se dimentica che è Dio che opera, è Dio che ci unisce. E’ il Dio amore rivelatosi in Gesù Cristo e donato ai discepoli nello Spirito Santo che è comunione di amore trinitario a tenerci insieme, non i nostri sforzi pur volenterosi.
Nella messa sperimentiamo il salto che fonda la nostra vita: la prepariamo noi sì ma chi opera è Cristo stesso. Se non pensassimo così saremmo dei folli. Allo stesso modo la vita dell’Oratorio smarrisce senso e sapore se dimentica che è Dio che opera, è Dio che ci unisce. E’ il Dio amore rivelatosi in Gesù Cristo e donato ai discepoli nello Spirito Santo che è comunione di amore trinitario a tenerci insieme, non i nostri sforzi pur volenterosi.
2. Ora tutti noi
siamo molto impegnati nella costruzione del Nuovo oratorio. Io
trovo che non ci sia una prospettiva più entusiasmante di questa:
mettersi e disposizione del disegno che Dio ha. Dio ha un disegno qui
ed oggi per noi e per tutti gli uomini: donare agli uomini la vita
divina, la vita della Trinità. Suscitare un popolo che viva la vita
della Trinità. Si capisce e si spiega anche perché sia così
difficile questa edificazione. C'è un nemico che si oppone da
sempre a Dio e quindi anche oggi si oppone a chiunque cerchi
seriamente di seguirlo. E' un nemico che divide, che crea opposizione
che si oppone a questa costruzione che la teme più di ogni altra
cosa. E spesso ci riesce dividendo, togliendo slancio e gioia,
irrigidendo le posizioni…
Il nemico non ti fa
andare alla riunione perché c'è quell'altro.
Il nemico ti fa
alzare la voce e sparare a zero i tuoi giudzi come martellate e
strabuzzare gli occhi e alzando la voce: quel canto fa schifo! Ok
l'hai detto ed ora? Ma chi l'ha detto che più la spari grossa e più
sei forte?
Il nemico ti fa far
finta di non sentire i richiami o le richieste di aiuto.
Il nemico ti fa
guardare in faccia solo chi la pensa come te.
Il nemico ti fa
continuare a parlare in modo che l'altro non possa dire nulla.
Il nemico crea paura
e dici: “sai noi ci siamo trovati e abbiamo pensato così ora voi
che ne dite?”
Il nemico ti fa
vantare dei tuoi vizi
Il nemico ti fa
pensare “non c’è il mio bollino allora non mi piace”.
Il nemico ti fa
recitare la parte quelli che qui è tutto bello e perché c’è Gesù
è bellissimo e poi torni a casa e non ti fai vedere per sei mesi.
Il nemico ti chiude
nei “si è sempre fatto così” o “ai miei tempi” o
“bisognerebbe”.
Il nemico ti fa
stare alla finestra a guardare in attesa che l'altro sbagli.
Il nemico ti fa
sentire furbo quando dici: arrivo dopo la preghiera
il nemico
suggerisce: ma sì sei giovane, l’hanno fatto tutti almeno una
volta!
Il nemico ti fa
pensare: “Dio... boh? chi lo sa? Ora dobbiamo darci da fare noi coi
nostri mezzi!”
Così il nemico
distrugge il nostro tentativo di edificare un Oratorio nuovo.
3. Ma c’è un modo
per sconfiggere il nemico: il buon umore! Solo col buon umore si
edifica il nuovo Oratorio. Noi tutti siamo chiamati a dare
testimonianza che Dio c'è e non ci vergogniamo di dirlo. È Dio che
tiene unito il nostro popolo è l'essere stati toccati dalla grazia e
dalla misericordia che ci unisce e ci fa superare le difficoltà.
Ecco la povertà cristiana: sapere che è Dio che fa tutto e noi
siamo suoi collaboratori.
Edifica chi è
povero e semplice,
chi serve, chi ama
la Comunione,
chi accetta la sfida
di vivere la vita del vangelo,
chi ama i piccoli,
chi accoglie i bisognosi,
chi ama la verità,
chi si sacrifica in silenzio,
chi va a lavare i
piatti e non scappa dal servizio,
chi sceglie non solo
il proprio comodo,
chi... vado alla
veglia anche se non ci va nessuno
chi si dedica ai
piccoli, chi soffre per la divisioni,
chi si rende
disponibile a parlare di Gesù,
chi fa il buffone e
ride di sé stesso per far ridere gli altri e non per apparire,
chi è capace di
dire un no che pesa ma che indica la verità
chi pratica la
giustizia
e soprattutto chi
conserva il buon umore.
3. Ora voi direte:
ecco il prete ha usato del linguaggio della costruzione per fare un
discorso spirituale sui valori. No, no, o si vive seriamente la
vita della Trinità oppure anche l'edificio nuovo non
sorgerà mai. Io credo che questo ci voglia dire Dio. Ho un
progetto a Lecco, il progetto di un popolo nuovo che si farà anche
una casa nuova ma lasciamoli per un po' senza casa e vediamo se sono
in grado di riprendere dall'inizio la vita trinitaria, la casa poi si
farà.
Molti segni belli ci
hanno riscaldato quest'anno, grazie Signore, non farci mancare mai la
tua benevolenza.
SALMO Sal 62 (63), 2-3. 4-5. 6-8
EPISTOLA Rm 8, 1-9b Lo Spirito di Dio, che dà vita in Gesù Cristo, ci ha liberati dalla legge del peccato.
VANGELO Gv 15, 24-27
P.S. durante la celebrazione non ho detto proprio le stesse parole ma è lo stesso, il contenuto è lo stesso.
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