martedì 22 maggio 2018

Nel mattino del suo splendore originale

E’ mezzogiorno. Vedo la chiesa aperta. Bisogna entrare.
Madre di Gesù Cristo, non vengo a pregare.
Non ho niente da offrire e niente da domandare.

Vengo solamente, Madre, a vederti.
Vederti, piangere di felicità, sapere questo
Che sono tuo figlio e tu sei qui.


Solamente per un momento mentre tutto si ferma. Mezzogiorno!
Stare con te, Maria, in questo luogo dove tu stai.
Non dire niente, guardare il tuo viso,
Lasciare cantare il cuore nel linguaggio che gli è proprio,
Non dire niente, ma solamente cantare perché si ha il cuore troppo pieno.
Come il merlo che segue la sua idea in quelle specie di strofe improvvise.

Perché sei bella, perché sei immacolata,
La donna finalmente ristabilita nella Grazia,
La creatura nel suo onore primo e nella sua fioritura ultima,

Com’è uscita da Dio nel mattino del suo splendore originale.
Intatta ineffabilmente, perché sei la Madre di Gesù Cristo,
Che è la verità fra le tue braccia, e la sola speranza e il solo frutto.
Perché sei la donna, l’ Eden dell’ antica tenerezza dimenticata,
Il cui sguardo trova subito il cuore e fa sgorgare le lacrime accumulate, 

Perché mi hai salvato, perché hai salvato la Francia,
Perché anch’essa, come me, per te fu la cosa alla quale si pensa,
Perché nell’ora in cui tutto traballava proprio allora sei intervenuta,
Perché hai salvato la Francia ancora una volta,
Perché è mezzogiorno, perché siamo in questa giornata che è oggi,
Perché sei qui per sempre, semplicemente perché sei Maria, semplicemente perché esisti,
Madre di Gesù Cristo, sii ringraziata.

Paul Claudel

da "La Vierge à midi", Poèmes de Guerre, N.R.F., 1914-1915

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