lunedì 18 novembre 2013

Lettera dalle Filippine

13/11/2013

Carissimi,
sono così commossa dal modo in cui gli amici di tutto il mondo ci stanno mostrando il loro  affetto chiedendoci della situazione di qui. Noi, a Manila, siamo stati miracolosamente  risparmiati dalle devastazioni causate dal tifone, il più potente che ci abbia mai colpito.

Il vento soffiava a 315 chilometri all’ora e c’erano onde alte come palazzi che colpivano le  case e i paesi, spazzando via tutto e causando orrori indescrivibili. Sembra che i morti siano almeno diecimila, ma non  dbbiamo ancora informazioni vere perché non ci sono comunicazioni con le isole colpite dalla sciagura.
Siamo filippini. Per noi i tifoni, i terremoti, le inondazioni e le eruzioni vulcaniche sono un aspetto della vita, li sperimentiamo ogni anno. Abbiamo imparato ad aspettarceli e a conviverci. Queste cose, anche se sono distruttive e lasciano vittime e  senzatetto, sono viste come parte della nostra vita quotidiana. Non siamo cinici e non ci siamo arresi a questo. Semplicemente sappiamo che appena sarà finito, ci sarà tempo  e modo di ricostruire e ricominciare.
Non si può sfuggire a queste circostanze, così abbiamo imparato ad affrontarle a viso  aperto e a superarle. Non siamo amareggiati o arrabbiati con Dio perché ci ha mandato cose così terribili. No. Piuttosto questo ci dà più forza e la speranza che ci sarà un altro mattino, un altro giorno in cui spunterà il sole, e potremo ricominciare a costruire.
Dalle notizie abbiamo appreso che in tanti hanno perso tutto: la casa e i propri cari. Mi viene da pensare che quando uno subisce una perdita così totale, quando ti viene tolto tutto, lasciandoti con nulla se non i vestiti che hai addosso, non hai più cibo, né acqua, non più un riparo dove stare, con i tuoi familiari dispersi o morti... quella persona è in quel momento più forte che mai - e non più vulnerabile che mai - perché non c’è più niente che ti può essere tolto! Tutto ciò che possiedi sei tu e la tua fede in Dio, che è l’unico che non ti ha abbandonato, non ti ha lasciato da solo.  Credo che la resistenza del popolo filippino venga proprio da questa forza così profonda che deriva dalla nostra fede, anche nelle ore più buie, persino nelle situazioni più impossibili.
Per piacere, continuate a pregare per noi e ricordateci nelle messe e nei rosari.  Sapere che la gente prega per noi ci dà vigore per rialzarci e ricominciare tutto da capo,  con la speranza e la fiducia in Dio che rimane con noi sempre.
Solo per darvi un’altra notizia: proprio oggi c’è stato pure un terremoto (4,5 di magnitudo)  ed è previsto nelle prossime 24 ore un altro tifone che si abbatterà nella stessa area già  colpita da Hayan, la Visayas. Quanto ancora potremo sopportare? Con la divina  provvidenza ce la faremo.

Con affetto, Malou (Manila)

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