mercoledì 15 gennaio 2014

Apologia pro Scola

Va di moda ormai, non solo tra il clero, prendere le distanze da Scola. Non che ci sia troppo da stupirsi, gli italiani sono sempre stati molto bravi a saltare sul carro del vincitore.
Si dice che Scola sia lo sconfitto dal vincitore globale Bergoglio. Il ciellino di ritorno scacciato da Venegono che siede sulla cattedra di Ambrogio non convince, è difficile da ascoltare, astruso nelle formulazioni, poco attento alle relazioni, sempre in giro per il mondo. Dicono. Io mi dissocio quantomeno per la mia natura di bastian contrario ma non solo.
Prima di tutto perché è il vescovo e Dio ce lo ha donato. Ci siamo sorbiti ore di sermoni interminabili di Tettamanzi potremo fare un po' di universitaria fatica nell'ascoltare un po' di lezioni da professore?
Poi mi è simpatico perchè non ha il culto delle relazioni. A me che il vescovo passi a stringermi la mano interessa meno che sappia aiutarmi a leggere la realtà. Una mia amica mi ha detto che io sono "evitante" credo sia un termine della psicologia, vabbé.
In terzo luogo Scola sta mettendo mano ai disastri pastorali della gestione Tettamanzi: cantieri, sperimentazioni, novità e bizzarrie con la ciliegina sulla torta del nuovo lezionario che hanno lasciato disorientato il fedele medio. Scola ci ha aiutato con l'unico criterio necessario a questo punto: il buon senso. E' vero lui dice: non forzate la realtà, se volete è più ciellino che non il mio banale "buon senso" ma è la stessa cosa. Dopo anni di progetti appiccicati un po' di realismo.
Poi mi piace Scola perchè non rifiuta di usare l'autorità. Un dramma che ho sempre sofferto sono 'sti maledetti sessantottini che si rifiutano di essere padri. Insomma se tocca a te decidere... decidi. Basta con questi colloqui in cui tu poni una domanda e questi magnifici superiori che ti ributtano sempre la palla: sei tu che devi dirmi cosa fare, sorridendo. Salvo poi venire a dirci che siamo individualisti e a pretendere obbedienza assoluta su formalità di nessun conto. Scola decide e chiede obbedienza ma intanto spiega quello che sta facendo e cerca di tenere delle ragioni.
Mi fermo qui se no esagero
Potrei anche raccontare del bene che mi ha fatto come maestro della sapienza cristiana, qui però lo critico perchè dovrebbe soffermarsi di più sui temi forti della vita spirituale, nel sentirlo io sono stato molto aiutato. Potrei dire che molti non riescono a superare l'antipatia per il linguaggio ciellino ma sarebbe troppo facile. Potrei dire molti vorrebbero un vescovo di sinistra e no amico d'infanzia di Formigoni ma è banale. Io non ho lauree, non ho mai frequentato l'università, leggo poco e solo quello che mi piace, amo la TV, il calcio, il vino e la musica pop preferisco leggere Bukowski e Foster Wallace piuttosto che Enzo Bianchi ascolto Scola perché è il Vescovo e cerco di capire quel che mi dice che mi piaccia o no. Continuare a dire che non si capisce mi fa venire il dubbio che si cerchi sempre una scusa per non scomodarsi. Arte nella quale gli italiani ancora una volta, sono maestri.

3 commenti:

  1. Grazie Pippo x la spiegazione semplice e accorata ....forse sono di parte, ma a me Scola piace proprio x la sua paternità carica di significato. Ciao, Angelo U.

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  2. Ammiro Scola quanto amavo Tettamanzi: sono i pastori della nostra chiesa ambrosiana, ciascuno col suo carattere e la sua formazione. Entrambi ci guidano verso il Bene che è Gesù e io li ringrazio e prego per loro.

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