sabato 8 novembre 2014

La proposta del secolo

Tra poco compio 37 anni e mi è venuta un'idea per battere la crisi: riposare.

Nel primo decennio della mia vita sono stato molto fortunato. Mi hanno molto amato in famiglia, ho fatto una bellissima esperienza con i miei fratelli, i miei cugini e i miei amici. Ho ricevuto una educazione libera, cattolica nel senso di aperta a tutto. Ho potuto provare molte esperienze e godere di molto affetto.

Nel secondo decennio della mia vita il Signore mi ha chiamato privilegiandomi in maniera unica. Ho scoperto il brivido santo della fede che si intreccia con l'amicizia, la cultura, lo sport, l'amore, ecc. insomma con tutto. Non ho mai raggiunto risultati significativi in nessuna materia ma ne ho assaggiate e gustate molte.

Tra i venti e i trent'anni ho studiato in seminario e mi sono giocato sulle proposte più interessanti che ho ricevuto. Ho scelto in piena libertà di accettare la vocazione e mi sono gettato a servire la Chiesa con passione. Ho fatto molti errori, è vero, ma ho anche imparato molto. Il Signore mi ha fatto vivere momenti bellissimi di vita sacerdotale in quella realtà unica che si chiama Oratorio.

Superati i 30 vivo una stagione molto favorevole perché sono più consapevole dei miei limiti e delle mie doti. Mi rincresce il vedere come il peccato sia sempre più ripetitivo e noioso ma mi stupisco della incredibile capacità della Divina Provvidenza di soccorrermi e di rilanciarmi giorno per giorno.

C'è una caratteristica che ho sempre portato con me: mi piace dormire. Non si contano più le foto che mi ritraggono addormentato su un prato, in chiesa, su una sedia o simili. Staccarmi dall'impegno e lasciare che i pensieri vaghino fino ad addormentarmi è  salutare per il corpo che si rilassa come in nessun'altra situazione e fa bene anche alla mente. Quando mi risveglio riprendo a litigare col mio io così ingombrante e di solito inizio subito a controllare il cellulare: SMS whatsup, mail, ecc.

Lo consiglio a tutti: abbiamo bisogno di riposare. Solo riposando potremo sconfiggere la crisi. I tempi di vita che ci impone il mondo contemporaneo (moderno? postmoderno? postcristiano? vabbè...) son decisamente troppo veloci. Abbiamo compresso le attività che prima si svolgevano in tempi molto lunghi in minuti, secondi e frazioni di secondo. Vuoi mettere la differenza di aprire un cassetto, prendere la carta, cercare la penna, sbagliare due o tre fogli, andare in tabaccheria, mettere il francobollo, imbucare la lettera, aspettare e sperare che arrivi e attendere la risposta... rispetto ad una uozzappata?. Dovrebbe quindi avanzarci del tempo. E invece no! Noi giù a riempirci ogni secondo di contatti, relazioni, ecc. Ma c'è della fatica a tenere i rapporti, quasi quasi non ce la si fa più dalla quantità di rapporti. Riprendo.

Per sconfiggere la crisi ci servono uomini freschi e che abbiamo idee fresche. Per le idee occorre tempo e riflessione insomma serve il riposo. Da qui l'idea: se tutti ci prendessimo un enorme sabato? Un comune e condiviso spazio di riposo senza far nulla, solo facendo decantare in noi quello che viviamo. Uno spazio di otium rigenerante. Per tutti. Un tempo che rallenti il tempo e lo renda fecondo. Un tempo di attesa e di silenzio per guardare la terra prima di zapparla per contemplare il mare prima di gettare la rete. Uno spazio di sonno prima del lavoro. Un momento sabbatico come nel primo testamento. Che ne dite? La sfida è lanciata.

4 commenti:

  1. Poetico, m ainsieme molto vero e stimolante per affrontare con consapevolezza i momenti critici che la vita offre. Grazie mille della sua saggezza!

    RispondiElimina
  2. bella riflessione...condivido, ad una persona cara che compie gli anni poco prima di te...ho regalato...tempo... A quando l'enorme sabato ???

    RispondiElimina
  3. Arianna e Stefano accettano ben volentieri la sfida! Iniziamo subito. Buon riposo.

    RispondiElimina
  4. Se convinci tua cognata ed i tuoi nipoti io mi unisco ben volentieri a questa tua iniziativa...
    Ciao
    L

    RispondiElimina