domenica 1 febbraio 2015

Decalogo per gli “operari”

Un amico prete, in aggiunta al testo pubblicato qui sotto di don Bosco, mi ha inviato questo decalogo scritto nientepopodimenoché da san Carlo Borromeo. Si tratta di un Decalogo che il nostro santo patrono consegnò agli "Operari" cioè i collaboratori (o cooperatori) delle Scuole della dottrina cristiana da lui stesso istituite. 

Decalogo per gli “operari” delle Scuole della dottrina cristiana, 

 1. La prima condizione è che dovrebbero essere in un certo modo luce del mondo, per illuminare con la Dottrina e con il buon esempio di vita.
2. I fratelli di questa Compagnia devono distinguersi nell’amore verso Dio, ed esserne tutti accesi e infiammati.
3. è necessario che abbiano gran zelo della salvezza delle anime riscattate col prezioso sangue del Salvator nostro Gesù Cristo.
4. bisogna che abbiano sviscerata carità verso tutti.
5. con la stessa carità, con la quale accolgono quelli che vengono per imparare si sforzino di tirar alle scuole quelli che non ci vengono.
6. devono sapere molto bene quelle cose che s’impegnano a insegnare agli altri.
7. è molto necessaria loro la pazienza.
8. devono avere molta prudenza, per sapersi adattare alla capacità d’ognuno.
9. bisogna che s’impegnino a fare bene l’officio loro, non risparmiando nessuna fatica.
10. se per caso ad alcuno parrà troppo difficile avere in se stesso le suddette qualità, non deve sgomentarsi, e conseguentemente tirarsi indietro, ma confidi piuttosto nella smisurata liberalità di Dio».


A seguito del Concilio di Trento la Chiesa tutta di adoperò per far conoscere la dottrina Cattolica recentemente definita. Furono istituiti i seminari, i collegi e molte scuole di ogni livello. Il giovane vescovo di Milano ebbe l'intuizione geniale della formazione popolare diffusa in ogni parrocchia. San Carlo era uomo di governo esigente, pertanto obbligò i parroci ad istituire il catechismo per gli adulti (la domenica pomeriggio) e le scuole della dottrine cristiana per i ragazzi. Tali scuole sono sono state un prodromo degli attuali oratori (che devono la loro piena diffusione all'opera del Card. Ferrari). Come tutte le scuole esistevano diversi ruoli: chi apriva, chi chiudeva, chi teneva la ricreazione, chi faceva cantare, chi faceva fare silenzio, chi spiegava e chi bacchettava i discoli (nel cinquecento la Montessori non c'era ancora stata). Gli Operari facevano tutto questo. Il Borromeo col suo decalogo insegna che l'educatore è un testimone, nell'educare ogni ruolo è importante e le cure non sono mai troppe. Educare è cosa del cuore insegnerà don Bosco, ma anche di zelo avrebbe aggiunto il santo. Chissà se avremo mai tanto coraggio!


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