martedì 3 novembre 2015

Cerco ma non trovo

Sfoglio con interessi i giornali nazionali e locali. Cerco ma non trovo. Poi ri-sfoglio i giornali locali, almeno quelli delle mie parti. Cerco ma non trovo.
Siamo stati a Vendrogno
con 50 ragazzi delle scuole superiori per un ritiro spirituale. Ripeto: più di cinquanta adolescenti hanno fatto un ritiro spirituale con tanto di Messa, veglia, testimonianza, preghiera, confessioni, meditazione e silenzio. In una meravigliosa casa intitolata a Maria Immacolata. Eravamo anche di diverse parrocchie e siamo andato d'accordo non sempre e non subito ma d'accordo. Prima della testimonianza abbiamo preparato 6 domande da fare ad una coppia di sposi. Nel loro racconto ci hanno detto le fatiche e la gioia di essersi conosciuti, amati e di aver scelto di metter su famiglia. "Le regole che la Chiesa ci da io le condivido, anzi direi che non sono delle regole ma dei consigli per la nostra felicità. La Chiesa non mi ha mai fregato. Gesù è venuto per la nostra felicità". Nella notte delle zucche vuote e arancioni un po' di sale è penetrato a rendere ormai non più insipida la vita di qualche amico.
Uno dei ragazzi ha portato due zaini, uno con il cambio per la notte, l'altro pieno di patatine, bibite e dolciumi. Un altro aveva con sé una specie di arsenale di miccette e le abbiamo sparate alla sera dopo cena. Durante la cena quatto ragazzi che non avevo mai visto mi hanno chiesto: a che età sei diventato prete? ma chi te lo ha fatto fare? Un educatore sotto voce mi ha chiesto: può ... uscire a fumare una sigaretta? Abbiamo cucinato, servito e lavato i piatti insieme. Poi lodato cantato e celebrato la Messa. Mentre pranzavamo ho visto appesi al muro della casa dei quadretti. Una serie di cartoline in bianco e nero di Vendrogno località turistica prealpina di inizio novecento. Sopra al camino una lunga panoramica fatto forse con un iphone della cima del Grignone. Un vecchio cartellone giallo in salone era scritto con un grosso pennarello nero a punta rettangolare: portava una scritta: "canta anche tu!" Ad ogni nome era associata una canzone. Traccia di una sfida canora, forse stonata, passata ma non dimenticata.
La Valsassina splendeva con uno tripudio di colori autunnali dal verde al rosso intenso passando per il giallo, l'arancione e il marrone. La montagna in fronte a noi, ripida e ferigna, sembrava persino materna vista dal retro. Grazie Signore, guardare il quadro e scorgere la firma inconfondibile dell'autore dietro ogni cosa.
Come mai sui giornali non c'è traccia di tutto questo?

2 commenti:

  1. Un giorno mentre leggevo un giornale locale un anziano lecchese doc mi disse "lasa perd ien i giurnai di ball" il mio dialetto è molto deficitario...ma ho capito.
    quella magnifica esperienza che hai condiviso con noi...è questione del cuore.

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  2. Non hanno capito che noi siamo sempre i migliori alla faccia di tutti i giornali! !!!! Rusco!!!!!!

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