sabato 28 novembre 2015

Rivedendo La storia infinita

Non so calcolare quanta influenza abbia avuto sulla mia vita La storia infinita.
L'ho rivisto stasera con un gruppo di ragazzini che sorridevano della mancanza di effetti speciali. Quel ragazzino sfigato che scappa dai bulli e si rifugia a leggere un libro ero io, sono io. E la chiamata ad un mondo che lotta contro il nulla, la gioia di accorgersene, la difficoltà ed il dire sì, sono io. Ho riprovato quelle emozioni che provavo allora e che mi fecero scrivere un articolo tanto bello quanto ingenuo sul giornalino dell'Oratorio. Il cavallo che muore nella palude, la bellezza della principessa, gli starni amici incontrati per via ecc. Sono io.
Vorrei che i miei giovani amici scoprissero la loro chiamata e la fatica e la lotta di perdere e vincere per una causa giusta, assolutamente giusta, buona, assolutamente buona, bella assolutamente bella. Sant'Ignazio mette negli esercizi una meditazione intera intitolata "La chiamata del Re". Non si può vivere senza un'avventura. E non parlatemi di famiglia, bah che noia! Non parlatemi di poveri, li avremo sempre con noi. Non parlatemi di canne, alcol o sesso tutta roba da bacchettoni.
A cosa ci chiama la vita oggi?
A cosa ci chiama la Chiesa oggi?
Avanti chi reagisce. A voi la penna, ops, la tastiera.

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