Una stupenda giornata di dialogo tra il Papa ed i giovani mostra come Francesco sia davvero un guida solida e competente da cui c'è molto da imparare. Basta dire che il Papa parla in maniera diretta e per slogan, qui il pensiero è pieno, ricco, simpatico e complesso: da studiare!
dF
DOMANDE DEI GIOVANI E RISPOSTE DEL SANTO PADRE
domenica 25 marzo 2018
venerdì 23 marzo 2018
Ambrogio: puoi dire "Tuo io sono"?
Come puoi tu che sei di quella risma, dire a Cristo: "Tuo io sono?"
Egli ti risponderà:
"Non chi dice "Signore, Signore" entrerà nel regno dei cieli.
Non chi mi dice "tuo io sono" è veramente mio.
Sei proprio mio se la coscienza non smentisce la tua affermazione,
Sei proprio mio se la coscienza non smentisce la tua affermazione,
se l'anima o il tuo operato non confutando il tuo discorso.
giovedì 22 marzo 2018
L'anaffettivo nella settimana santa
Si aggira anche in oratorio l'anaffettivo globale. Sguardo fisso al cellulare, cappellino sotto il cappuccio della felpa da cui spunta un cavetto bianco, già prima dei dieci anni se ne sbatte. La nonna lo rincorre ingoiando il senso di colpa, la mamma lo scusa e si china a raccoglier la cartaccia. Al giovane prete che gli chiede di sputare la cicca non da ascolto certo che al massimo gli sorriderà chiedendogli: ti sembra corretto?
Non poteva essere diversamente.
Non poteva essere diversamente.
sabato 17 marzo 2018
Sant'Ambrogio e la vittoria di Cristo di Simone Simeoni
All’alba del IV secolo l’Impero romano era confuso e travagliato da cruente lotte interne, asserragliato nei propri confini mentre orde di barbari lo assediavano da ogni lato, attratti dalla ricchezza come avvoltoi dall’odore del sangue. La fase tetrarchica e il lungo impero costantiniano avevano restituito stabilità e potenza, ma per ogni problema che veniva risolto se ne aprivano di nuovi, a volte più virulenti di quelli appena risolti. Ad esempio il famoso editto di Milano del 313, emanato proprio da Costantino, aveva sì messo fine alle persecuzioni anticristiane che avevano sconvolto le province imperiali nei decenni precedenti, ma aveva anche problematizzato la situazione religiosa dello Stato. Il cristianesimo doveva ora rapportarsi in modo diverso non solo all’Impero che lo riconosceva come lecito, ma anche alle altre religioni che, agli occhi del potere romano, detenevano il suo stesso status. E, come spesso accade
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