Il
Signore passa su tutte le strade, ecco non disprezziamo le strade. Ma se il
nostro è uno sguardo superficiale, frettoloso, non ce ne accorgiamo. E non
illudiamoci, questo è un altro possibile fraintendimento, non illudiamoci di
avere occhi penetranti con Dio, se non abbiamo occhi penetranti con la vita. Se
sei distratto con la vita sei distratto anche con Dio.
E
i due si muovono, Andrea a e l’altro. E nasce il movimento: i due si muovono.
Pensate: i primi della carovana, oggi ci siamo anche noi. Quei due, i primi a
incamminarsi dietro a Gesù.E Gesù sente
il rumore dei passi che lo cercano. “Si voltò … disse loro: cosa cercate?”
Pensate, la prima parola di Gesù nel vangelo di Giovanni: “Che cosa cercate?”(Gv
1,38). E una delle ultime del vangelo alla donna in pianto, Maria di Magdala,
nell’alba stupita della resurrezione. “Donna… chi cerchi?” (Gv 20,15)
Noi
troppo spesso incominciamo e finiamo con le nostre definizioni, Gesù inizia e
finisce con la domanda. Una domanda che ti porta dentro, a interrogarti dentro,
dentro i tuoi desideri più veri, più profondi: che cercate? Chi cerchi? È un
verbo che racchiude tutta la vita tutto l vangelo, tutta la vita. Dall’inizio
alla fine del vangelo, dall’inizio alla fine della vita questo verbo “cercare”.
Fare della vita una ricerca insonne, mai conclusa.
E
Gesù con la sua domanda sembra rimandarti dentro. Vuole che tu ti interroghi
dentro, sul desiderio che ti abita, non quello più superficiale. In fondo, tu
cosa cerchi? Interroga il tuo cuore. È dietro questa ricerca che arriverai a
Gesù. Lasciati interrogare. Non temere le domande. È ben altro che noi dovremmo
temere. Dovremmo temere una società che funge da narcotico per la domanda, che
la cancella, la copre. Soffocandola con la magia delle cose, con lo stordimento
del rumore, con il luccichio del successo. Che cosa cerchi? Chi cerchi?
Tratto da A.
Casati, Incontri con Gesù ed. Qiqajon
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