martedì 8 gennaio 2013

Ambrogio e il vino

Ambrogio, il grande Padre della Chiesa, ed io abbiamo in comune anche la passione per il vino. Sentite questa:


Vi è anche un vino con cui sei solito purificare i segreti della mente, un vino non della vecchia natura né della comune vite, ma un vino nuovo, calato dal cielo, pigiato in terra da quel grappolo sconosciuto, che, come l'uva della vite, così, nella carne, restò appeso al lego della croce. da questo grappolo, dunque, proviene quel vino che letifica il cuore degli uomini, da l'ebbrezza della sobrietà, esala la crapula della fede e della vera religione, infonde la crapula della castità.
Con questo vino, dunque, o mio Signore, purifica le orecchie della mente augusta, perché, come gli uomini, quando sono inebriati dal vino naturale, amano il sonno, cacciano il timore della morte, non sentono le offese, non cercano quello che è di altri, dimenticano quello che è loro, così egli, inebriato dal tuo vino, ami la pace e, sereno nell'esultanza della fede, ignori la morte dell'eresia, mostri la pazienza della carità, non tenga a mente i sacrilegi altrui, preferisca la fede anche ai suoi consanguinei, secondo quanto sta scritto: «lascia tutte le cose tue e vieni, seguimi».
Con questo vino, o Signore Gesù, lava i nostri pensieri, perchè adoriamo te, cantiamo te, che sei il creatore delle cose visibili e invisibili. Non puoi, dunque, non essere invisibilee non essere buono, tu che hai trasmesso tale qualità anche alle tue opere.

Ambrogio, De Fide, I,20,135-137

La grandezza di Ambrogio sta nell'usare esperienze semplici che facciamo tutti (in questo caso il bere) per dire le verità più grandi della fede cristiana (la passione, il dono della vita, la purificazione, la gioia della vita cristiana, le virtù che ne derivano, ecc.). Postmoderno, cattolico, sobrio ed elegante; in una parola... mitico!!!
P.S.
La predica per le Nozze di Cana è pronta.

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