mercoledì 9 gennaio 2013

Solov'ev: credere in Dio significa...

Siamo in una tale confusione che nemmeno i vescovi e i preti sono più capaci di parlare di fede. Assistiamo a sproloqui spesso di lunghezze insopportabili. Ci complichiamo la vita con depressioni, appelli alla forza, analisi psicologiche, strategie sociologiche e filosofie sballate. In fondo la fede da spiegare è semplice. Ecco un illuminate passaggio del filosofo russo Solov'ev,
forse sconosciuto ai più ma ispiratore di moltissimi scrittori, filosofi e pensatori russi e non solo.
«Credere in Dio significa riconoscere che quel bene al quale rende testimonianza la nostra coscienza, che noi cerchiamo nella nostra vita, ma che non ci da né la natura né la nostra ragione, questo bene tutta via è, esiste anche al di fuori della nostra natura e della nostra ragione, è qualcosa che esiste in sé. Senza questa fede, saremmo indotti ad ammettere che il bene è soltanto una sensazione ingannevole, o una fantasia arbitraria della mente umana, cioè che in realtà non esiste affatto. Moralmente però non possiamo ammettere questo, poiché noi stessi, come esseri morali, e tutta la nostra vita, abbiamo un significato solo mediante la fede nel bene reale, cioè nel bene come verità. Noi dobbiamo credere che il bene esiste in se stesso e che esso è la verità esistente: dobbiamo credere in Dio. Questa fede è un dono di Dio e insieme un nostro atto libero e personale.»
Vladimir Solov'ev

1 commento:

  1. e bravo starets Giovanni! Ci vediamo. Grazie di tutto
    Barbara

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