mercoledì 25 marzo 2015

Ambrogio: la vita del giusto

La virtù perfetta ha un riposo tranquillo e sicuro; allo stesso modo il Signore ha riservato il suo dono ai più perfetti dicendo: Vi lascio la mia pace, vi do la mia pace.  E' tipico, infatti, di coloro che sono perfetti  non essere influenzati facilmente dalle cose del mondo,
non essere turbati dalla paura, non essere agitati dal sospetto, non essere scossi dal terrore, non essere afflitti dalla sofferenza, ma, come su un lido sicurissimo, davanti ai flutti delle tempeste del mondo che si sollevano, tener calmo lo spirito che rimane immobile in un ancoraggio sicuro.
Cristo ha portato questa stabilità alle menti dei cristiani, portando la pace interiore agli animi di coloro che avevano superato la prova, affinché il nostro cuore non sia turbato ed il nostro animo non sia agitato. L'Apostolo dottore affermò che questa pace è superiore ad ogni intelligenza, dicendo: E la pace di Dio che supera ogni intelligenza custodirà i vostri cuori ed i vostri sentimenti in Cristo Gesù. E così il frutto della pace è la mancanza di turbamento del cuore. In breve, la vita del giusto è tranquilla, l'ingiusto è invece pieno di inquietudine e turbamento. E così è tormentato più l'empio dai propri sospetti che la maggior parte degli uomini dalle percosse altrui e sono più grandi i lividi delle ferite nel suo animo che sul corpo di coloro che sono percossi da altri.

Ambrogio di Milano, Giacobbe e la vita beata, 28.

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