A distanza di anni, quando ormai il discepolo era succeduto al maestro defunto, ecco giungere dal nord del paese qualcuno che aveva sentito parlare del nuovo maestro e della famosa parola del maestro precedente sul cipresso nel cortile. Andò dal maestro e gli parlò di ciò che aveva sentito dire. Anch'egl voleva vedere la grande Luce. Insistette: "Mostratemi il cipresso che il maestro vi ha indicato". Ma il Maestro lo guardò con serietà e anche con grande stupore. Disse: "Il mio maestro non mi ha mai parlato di cipresso". L'altro non credeva alle proprie orecchie: "Ma tutti parlano del cipresso che il vostro maestro vi ha indicato e a partire dal quale voi avete avuto l'illuminazione!". Più insisteva e più il maestro restava di sasso. Alla fine il maestro si arrabbiò: "Vi prego di non continuare ad infangare la memoria del mio maestro! Il mio maestro non mi ha mai parlato di un cipresso!". E improvvisamente l'ospite vide: gli venne trasmessa la grande Luce.
Tratto da:
B. Standaert, Marco Vangelo di una notte vangelo per la vita, EDB
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