martedì 23 agosto 2016

Di ritorno da Cracovia (1)

Chi prende parte per la prima volta ad una GMG rimane subito colpito dall'enorme numero di persone presenti. Un popolo sterminato ricco di colori, suoni e stili diversissimi, gruppi provenienti da tutto il globo terracqueo eppure tutti uniti in una gioia collettiva che
si impossessa delle strade e delle piazze della città ospitante. L'impatto è veramente emozionante. In alcuni frangenti sembra possibile cogliere come sarà bello il mondo nell'eternità del Paradiso quando liberati da ogni male e dal peccato vivremo nella Gerusalemme nuova in una continua festa; insieme si coglie anche come potrebbe essere bello l'umano convivere se fosse liberato dalla paura, dal male e dalla violenza.
I cittadini di Cracovia hanno osservato stupiti l'apparire di questo continente sommerso di giovani che danzano, cantano, si salutano e festeggiano per il solo fatto di incontrarsi. Il clima è talmente simpatico da far superare anche gli inevitabili disagi che derivano dal numero straordinario di presenze. Abbiamo aggiunto a questa gioia la scoperta della straordinaria ospitalità polacca: possiamo dire di aver trovato degli amici!
L'intelligenza non deve farci difetto nemmeno nella gioia. Una domanda semplice e radicale sorge nel cuore: cosa genera tutto questo? Cosa permette questa strana festa di popoli? Cosa ha motivato una accoglienza così premurosa? Quale forza morale può motivare un cambiamento di sguardo tale da farmi considerare il mio vicino non un possibile nemico ma quasi certamente un amico?
(continua)

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