«Prima di Cristo si sapeva che la vita naturale carnale, non solo nella forma grossolana di vita animale, ma legata anche con le forme della vita sociale degli uomini, è una vita cattiva e falsa. Lo sapevano i saggi dell'India, i bramini e i buddisti, così come i filosofi greci, Platone e i suoi seguaci. Ma non è sufficiente sapere e condannare questa vita cattiva, non basta neppure pensare ad un'altra vita vera e buona che i filosofi platonici mostravano nel mondo ideale autosussistente del vero, del bello e del buono; bisogna mostrare nella realtà che questa vita esiste,
bisogna portarla nell'uomo e nella natura, rilevando in essi ciò che è proprio di questa vera vita. E se questa è la vera vita, allora non può essere impotente e inattiva: essa deve vincere la vita falsa e perversa e sottomettere la sua legge cattiva alla propria grazia.»
V. Solov'ev, I fondamenti spirituali della vita, Lipa, pag. 95
Non è una questione di numeri o di capacità comunicativa, la sfida della Chiesa al mondo è tutta qui. mostrare che questa vita esiste. Essa convince di per sé e smuove l'uomo ben formato sulla via del bene.
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