Lei è stata contenta di vederlo in ordine e sobrio ed hanno mangiato una pizza insieme. Alla sera, come gli altri giorni, Antonio è tornato al rifugio notturno e si è messo a letto per l'ultima volta. Un colpo nel silenzio della notte e senza lamenti Antonio se n'è andato.
Venerdì mattina il rito funebre celebrato da don Ettore alla presenza dei volontari Caritas e degli altri ospiti di mensa e rifugio, presente anche il sindaco. All'ingresso abbiam cantato "tra le mani non ho niente".
Il nostro chitarrista, buono come il pane...tutti al rifugio gli volevamo bene, non si arrabbiava mai e aveva sempre una parola gentile per ognuno. Quando gli chiedevamo come stesse, negli ultimi tempi diceva che sentiva sempre più il peso della vita in strada,con tutti i disagi di non avere una casa e senza prospettive per il futuro..purtroppo non possiamo riavere indietro il nostro Antonio, ma ci sono ancora molte persone a cui serve una mano al rifugio, non scordiamoci di loro..
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