domenica 30 settembre 2012

Inizia l'oratorio a Lecco


Cari amici,

sono molto contento di essere qui con voi ad iniziare l’anno dell’oratorio. Il titolo proposto è “Jump!”che in inglese significa salto, saltare. In questo anno che papa Benedetto ha voluto indicare come anno della fede siamo invitati a fare un salto nella fede.
            Al mio arrivo a Lecco sono stato subito colpito dalla bellezza del panorama. Gli amati monti in cui spesso mi sono ritirato venendo da Milano e il fascino del lago. Più di tutto però mi ha colpito il fatto che in diversi scorci di paesaggio si riesca a cogliere una stupefacente armonia tra la natura e le costruzioni dell’uomo. Il pensiero, che ebbe il grande Romano Guardini, lo si può cogliere ancora oggi: l’uomo e la natura non sono in opposizione perché
hanno lo stesso creatore. Solo la fede cristiana può giungere ad affermare tanto.
Iniziando l’anno dell’oratorio ci soffermiamo sulla pagina del vangelo. Prima di considerare la parabola del buon samaritano sono importanti due commenti al dialogo iniziale. L’uomo che entra nel dialogo con Gesù è un dottore della legge, un uomo di cultura, uno che ha studiato tanto. Per questo fa fatica ad avere la semplicità dei bambini verso Gesù. Cari bambini, l’essere piccoli è la condizione migliore per capire l vangelo e per conoscere Gesù. Il Signore dialogo con l’uomo e gli indica l due vie “solite” della fede ebraica e della nostra: amare Dio con tutto il cuore a amare il prossimo. Ma, dice il vangelo, quell’uomo volle giustificarsi. Ecco cosa facciamo noi, ci giustifichiamo dicendo che già sappiamo, che non fa per noi, che noi siamo a posto ecc. Allora Gesù , che è un genio, inventa la parabola del samaritano perché cerca di smuoverlo dalla sua posizione. “Un uomo scendeva da Gerusalemme a Gerico…” come sentiamo forti quelle parole noi preti! Ne sentiamo tutta la critica. Guai a noi se facciamo come il sacerdote ed il levita. Guadi a noi se la liturgia celebrata non diventa vita! Qui a Lecco si celebra con grande cura, ci sono tanti chierichetti e tanti cantori a l’invito è per tutti: la nostra vita è da trasformare. L’uomo derubato e malmenato brutalmente siamo noi tutti feriti nel cuore, spesso forse mascheriamo ma il nostro cuore grida il bisogno di essere guariti. Ora possiamo dirlo: quel samaritano è Cristo stesso che si piega sulle nostre ferite che ci rialza, ci carica e ci cura. Sant’Ambrogio lo dice bene: Egli ci dona una medicina più forte della nostre piaghe, un cibo più nutriente della nostra fame. L’azione di Cristo ricostituisce l’uomo e gli dona la sua corretta collocazione nel mondo donandogli la possibilità di trovare armonia con tutto il cosmo. Così Cristo ha fatto con me e certo farà anche con voi.
Vorrei dire anche una cosa in più. Non solo Cristo ci guarisce egli ci ricostituisce e ci immette in una vita nuova. Con una immagine bellissima san Paolo dice: Cari amici la notte è avanzata e il giorno è vicino! La coscienza della fede non immagina la storia come fatta da un passato visto come età dell’oro rispetto ad un presente così così e ad un futuro peggiore. Pensiamo alle prime comunità cristiane che iniziavano a pregare al vespero e continuavano tutta la notte. Dopo ore di preghiera qualcuno cascava dal sonno e allora si aiutavano a stare desti. San Paolo coglie in quella esperienza una dimensione fondante la vita cristiana. L’uomo di fede sa che il Signore è sempre davanti a noi per questo abbiamo un futuro certo.
Ho capito che ci sono grandi attese su di me. Vi ringrazio, la prendo come un attestato di stima. Ma se vi aspettate qualcosa da me non può essere tanto per la mia povera persona, significa che avete ancora fiducia nella Chiesa e nel suo Signore. Il vostro cuore sa che potrà essere saziato solo da Dio stesso. Vi posso testimoniare che la vocazione che ho ricevuto in dono ha trasformato la mia esistenza in una avventura di tutta la vita. Il Signore, oltre ad avermi sanato, mi ha lanciato su una strada piena di pericoli ma piena di bellezza.
All’inizio di quest’anno dell’oratorio mettiamo le nostre intenzioni nelle braccia di Maria e rivolgiamo il cuore al signore Gesù Cristo. Domandiamo insieme alla sua luce gentile di farci da guida.

V domenica dopo il martirio di san Giovanni
Dt 6,1-9; Sal 118; Rm 13,8-14; Lc 13,25-37
30 settembre 2012 Lecco san Nicolò – Festa di apertura degli oratori


1 commento:

  1. Bellissima omelia e bellissime anche le parole durante la preghiera di fine giornata in cappellina.
    Spero che i giovani abbiano colto la differenza tra giocare e divertirsi in oratorio e giocare e divertirsi in un parco giochi.
    Io all'epoca ho fatto molta fatica!
    Approfitto per salutarti e per dirti grazie.
    P.S. a proposito al prossimo incontro di catechesi per anzia...uhm adulti se ci sarò cercherò di risvegliare l'animo mio e quello altrui non abbandonarmi!

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