I
bambini spaventati dall'enorme drago rosso.
Si sono
svegliati stamane i bambini di Milano, si sono messi a giocare, a
ridere, a piangere, a fare i capricci, negli appartamenti di Milano o
sulle spiagge dei nostri mari si sono svegliati i bambini di Milano.
Si sono
svegliati anche i bambini di Mosul, di Ninive, di Homs, di Gaza, di
Tripoli e le ragazze rapite in Nigeria e i ragazzi reclutati per
uccidere e per essere uccisi:
che cosa fanno i bambini di Mosul, di
Ninive, di Qaraqosh e delle altre città tribolate dal fanatismo,
dalla guerra, dalla persecuzione, dalle bombe in questa mattina del
15 di agosto? Non giocano, non ridono, non fanno capricci: sono
spaventati dall'enorme drago rosso con sette teste e dieci corna,
sono spaventati e piangono, sono disperati e impotenti, sono stremati
e piangono e il loro pianto strazia il cuore del papà, della mamma,
di chi è lì vicino e ha conservato un cuore di carne.
L'enorme
drago rosso con le sue sette teste spaventa i bambini, minaccia la
vita, paralizza i potenti, confonde i sapienti. L'enorme drago rosso,
che sempre percorre la terra e che talora sembra assopito, oggi
sembra sul punto di divorare il bambino appena nato, di inghiottire
la speranza, di impedire per sempre che i bambini si sveglino al
mattino del 15 di agosto per giocare, ridere, piangere e fare i
capricci. L'enorme drago rosso ha sette teste per esibire la sua
mostruosa insolenza in tutte le città della terra: che nessuno si
senta sicuro, che lo spavento induca tutti ad adorare la bestia, che
il terrore renda impotenti, convinca ad umiliarsi per non correre
rischi peggiori, per non ritrovarsi più poveri è meglio essere più
schiavi.
Oggi
si è compiuta la salvezza!
Ma Dio ha
preparato un posto per i bambini inermi e spaventati, Dio ha
preparato la sconfitta per l'enorme drago rosso con le sette teste e
le dieci corna: oggi si è compiuta la salvezza, la forza e il
regno del nostro Dio e la potenza del suo Cristo”.
Dio ha
compiuto la sua salvezza, Dio continua a rendere presente il suo
regno e la potenza del suo Cristo perché l'enorme drago rosso sia
sconfitto e precipitato negli inferi.
L'opera
di Dio è sconcertante: l'enorme drago rosso non è sconfitto da una
violenza più violenta della sua, non è fatto a pezzi da un odio più
implacabile del suo, non è reso schiavo da una prepotenza più
spietata della sua.
L'opera
di Dio è sconcertante: i potenti sono deposti dai loro troni, coloro
che governano le nazioni con logiche troppo mondane si rivelano
inadeguati, i superbi sono confusi, coloro che nutrono il loro sapere
e il loro pensare di presunzione e di astuzia sono dispersi,
insignificanti e il loro bla bla bla è già stato dimenticato, i
ricchi sono rovinati, coloro che sanno trarre sempre vantaggi, anche
dai disastri e dalle tragedie sono rimandati a mani vuote.
L'opera
di Dio è sconcertante: una donna vestita di sole è il segno
grandioso che rivela la prossima sconfitta dell'enorme drago rosso.
È la
donna della fede, è Maria, beata perché ha creduto, che si mette in
cammino per portare la gioia al bambino di Elisabetta. La via che Dio
percorre è quella di chiamare una giovane donna che si è lasciata
rivestire della gloria di Dio perché umile, docile, fiduciosa e
perciò si è messa in cammino.
E il
segno della vicinanza di Dio è che il bambino sobbalza per la gioia:
la forza, la potenza, la gloria del nostro Dio è di svegliare i
bambini e dire loro: siate felici!
La via di
Dio è la vocazione che chiama uomini e donne disposti all'obbedienza
allo Spirito, piuttosto che ai percorsi dei superbi, alla politica
dei potenti, all'affarismo dei ricchi. La donna vestita di sole è
l'immagine della Chiesa, il popolo dei credenti, beati perché hanno
creduto. E la Chiesa compie la sua missione percorrendo le stesse
strade di Maria, andando a visitare i popoli fratelli per annunciare
ai loro bambini: “Aprite gli occhi alla vita, alzatevi stamattina
15 di agosto e siate felici!”. Questo popolo di credenti è il
popolo degli umili, di coloro che si dispongono al servizio, di
coloro che credono di più alla parola di Dio e al comandamento di
Gesù che alla sapienza umana e alla logica della forza.
Intravedo il sorriso scettico, lo sguardo sprezzante, la parola
irridente: sì, belle parole! Ma che cosa possono il comandamento di
Gesù e la parola di Dio di fronte all'ingiusta violenza, alla
crudeltà capricciosa, alla politica e alle armi ostinatamente
persecutorie? Qui ci vogliono le maniere forti, qui ci vuole un
argine marcato con le armi e minacce terrificanti per far tacere le
armi e le minacce terrificanti
Il popolo
dei credenti, questa donna vestita di sole si ostina a credere, si fa
avanti per riconciliare, intraprende con determinazione la via della
pace. Il popolo di credenti è fatto di uomini e donne che sanno
stare diritti e credono che Dio sostiene e salva coloro che compiono
opere di pace. Il popolo dei credenti crede nella forza persuasiva
della verità buona del vangelo: non ha ricette, né soluzioni
rapide, ma continua ad affaticarsi per raggiungere la casa della
cugina, dei popoli cugini per dire ai bambini di Mosul e di Ninive e
di Homs e di Gaza, alle ragazze rapite da Boko Haram, ai bambini si
Tripoli e di Tel Aviv e anche ai bambini di Milano: svegliatevi oggi,
15 di agosto e siate felici bambini. Ora si è compiuta la
salvezza e la gloria e il regno del nostro Dio e la potenza del suo
Cristo, si è compiuto oggi, perché oggi io rispondo alla mia
vocazione, alla voce del Signore che chiama a compiere le sue opere,
ad operare la pace, per essere chiamato figlio di Dio.
Omelia di mons. M. Delpini nella festa dell'Assunta, 15 agosto 2014
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