martedì 27 marzo 2012

Caro Vasco, Dio è buono


Carissimi chierichetti,
anche questa volta vorrei usare il vostro (o nostro?) giornale per lanciare un messaggio ad un grande musicista. Sto parlando di Vasco Rossi, se non il primo, certo uno dei più ascoltati rocker italiani. Questa estate Vasco ha fatto molto parlare di sé per diversi motivi che tralasceremo vorrei leggere insieme a voi una canzone del suo ultimo disco che mi ha molto colpito e che richiede una ripresa.
“Manifesto futurista della nuova umanità”:l’ho sentita, anzi vista, per la prima volta in televisione una sera facendo zapping e mi ha subito colpito convincendomi a comprare il nuovo album (Vivere o niente, Vasco Rossi, EMI edizioni musicali). Inizia così:
La cosa più semplice \ Ancora più facile \ Sarebbe quella di non essere mai nato.
Ehilà, dico io, ma che visione pessimista!Soprattutto per un uomo di successo come lui. Continua:
Invece la vita \ arriva impetuosa \ Ed è un miracolo che ogni giorno si rinnova.
Ah beh, così è più equilibrata la visione. E poi attacca:
Ti prego perdonami, ti prego perdonami \ Ti prego perdonami se non ho più la fede in te.
Non ci posso credere! Tre volte la richiesta di perdono come nella Messa. Ma allora con chi parla Vasco?
Ti faccio presente che \ È stato difficile \ Abituarsi ad una vita solo e senza di te.
Eh, sì questa canzone non è solo una considerazione sulla vita, qui Vasco parla con Dio, è una preghiera vera e propria. Tanto è vero che nel video mostra una locomotiva in corsa classico simbolo del mito del progresso (come insegna Guccini) e sullo sfondo compare una grossa croce luminosa. Quando ho visto il video in Tv la prima volta mi è sembrato unico il fatto che Vasco facesse una considerazione così schietta della sua vita rivolgendosi a Dio. E’ vero, nel video sembra cantare con una certa ironia, ma le parole sono forti e dirette e rivelano una specie di fede in un Dio non ben definito che per lui c’è, ma che per lungo tempo si è fatto finta che non ci fosse. Credo che questa condizione oggi sia comune a molte persone.
Allora come mai ricompare Dio sulla scena? Vasco stesso risponde:
Mi sveglio spesso sai \ pieno di pensieri \ non sono più sereno \ più sereno com’ero ieri \ La vita semplice che mi garantivi \ Adesso è mia però \ È lastricata di problemi.
Ecco svelato l’arcano: abbandonare Dio è possibile, ma i problemi della vita rimangono. La canzone qui si fa generazionale: per un certo periodo molti hanno smesso di pensare e pregare Dio e sembravano stare meglio. Qualcuno diceva fosse morto, ora no, non più, Dio è tornato sulla scena.
Il dramma umano è tutto qui. Senza Dio io rimango solo e che faccio? Ho quasi finito anche la pazienza che ho con me . Quella, onestamente, la perdo  un po’ anch’io quando mi scopro a commettere sempre gli stessi peccati.
Sarà difficile non fare degli errori \ senza l’aiuto di potenze superiori. Sì, senza l’aiuto di Dio e  dei suoi angeli è difficile non fare degli errori. Ho fatto un patto sai con le mie emozioni \ le lascio vivere e loro non mi fanno fuori. Bellissimo questo finale sulle emozioni. Oggi tutti cercano emozioni e l’emozione sembra essere il criterio di tutti. Vasco lo sa bene, è bravissimo far emozionare la gente che infatti accorre sempre numerosa ai suoi concerti. Qui lui supera sé stesso e dice che le mozioni stesse però ti fanno fuori se non le controlli, se non fai “un patto”.
E’ incredibile amici come quelle che chiamano canzonette siano capaci di lasciarci molti spunti  di riflessione se le ascoltiamo con  intelligenza. Vorrei però concludere con un messaggio che indirizzo a Vasco con la presunzione che magari gli arrivi:

                Caro Vasco Rossi, Dio è buono. Non temere, quando chiedi perdono. Dio è misericordia e nonostante tutti i nostri errori ci ama immensamente. Possiamo averne combinate di grosse nella vita, ma se ci rivolgiamo a Lui con il cuore e domandiamo perdono Egli ci accoglie con la gioia di un Padre.

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