venerdì 30 marzo 2012

Lorenzo, di chi parli?


Carissimi chierichetti,
devo dire la verità: vi sfrutto. Vi sfrutto, o per meglio dire, sfrutto il vo­stro giornale per rivolgere una do­manda a Lorenzo Cherubini in arte Jo­vanotti. Ho appena finito di ascoltare il suo nuovo disco e non riesco a tratte­nermi dal fare questa domanda. Mi era già venuta voglia di comprare “Ora” (così si intitola il doppio CD edito dalla Universal) una sera, avendo per caso visto in televisione l’intervista all’autore.
«Vi farò ballare» aveva promesso Jo­vanotti all’anteprima del disco e così ha fatto: 25 canzoni non di suoni ricercati, non troppi strumenti ma molto ritmo, la solita amabile chitarra per i pezzi più intimi. Io però non mi intendo di musica e vorrei solo fermami sui testi perchè ce n’è uno che mi ha colpito più di tutti e mi ha fatto nascere una domanda che non posso non fare.
Iniziando l’ascolto ci si imbatte in Megamix (CD 1 track 1). «E’ questa la vita che sognavo da bambino» ripete più volte. Come fai a scegliere sempre la parole che direi io? Quando ero nelle scuole già cantavo con te «sono un ra­gazzo fortunato» e ora sottoscrivo an­che questa frase. Ma non è questa la domanda che vorrei farti.
Il brano più riprodotto in radio e che (forse) verrà maggiormente ricordato è il secondo Tutto l’amore che ho (Cd 1 track 2). Anche qui l’interpretazione più facile è quella dell’amore ragazza-ra­gazzo ma Lorenzo ha detto di averla scritta pensando a sua madre. Io ho trovato vera la descrizione della bel­lezza e del rischio connessa nell’amore: «Le meraviglie in questa parte di uni­verso, \ sembrano nate per incorniciarti il volto \ e se per caso dentro al caos ti avessi perso, \ avrei avvertito un forte senso di irrisolto». Davvero stupefa­cente è il ritornello in cui Jovanotti sembra indicare la strada per poter vi­vere davvero: «considerando che l'a­more non ha prezzo \ lo pagherò of­frendo tutto l'amore, \ tutto l'amore che ho ». Insomma l’amore è davvero ciò per cui vale spendere la vita e non c’è modo di viverlo se non rispondendo con tutto ciò che siamo! Sembra quasi una vocazione …
Il sesto pezzo è il più grande spetta­colo dopo il big bang che io pensavo parlasse del mio oratorio ed invece è l’espressione di esultanza di due ragazzi innamorati. Le parole sono davvero fe­lici: da che mondo è mondo lo spetta­colo più bello è quello dell’amore.
Ci sarebbero molti atri testi da com­mentare (da segnalare L’elemento umano, Quando sarà vecchio e Sul lun­gomare del mondo), però il pezzo più sorprendente si trova nel CD 2. Qui, Lorenzo carissimo, ti devo proprio fare una domanda. La traccia 3 si intitola Kebrillah. Scorrendo l’elenco sul retro ho pensato a qualcosa di orientaleg­giante, invece si tratta di quel modo di scrivere che usano i ragazzi sui telefo­nini per abbreviare e vuole dire “che brilla”. Il sound è semplice, positivo e attira molto; è da ballare ma non del tutto; forse è da gridare in macchina (però, chissà…). Ma il testo è assoluta­mente sorprendente.
La prima strofa (come le altre) de­scrive la vita con la sua complicazione: «Sulla mia spina dorsale è appoggiato il cielo \ intero \ lo sconfinato universo che prova a spingermi giù, \ e mi hai mostrato due contrari \ e hai detto ognuno è vero \  e mi hai lasciato qui da solo senza dirmi di più». Il ritornello inizia con un “però” che significa un distacco dalla considerazione sulle complicazioni della vita per giungere ad un punto fermo e ben chiaro: «Però hai messo un diamante dentro al mio cuore, \ KEBRILLAH KEBRILLAH quando lo espongo al sole, \ però hai messo una bomba dentro al mio cuore, \ che è sempre innescata e pronta per scop­piare». No non ci posso credere! Ma questo è più di quanto potessi aspet­tarmi!
Carissimo Lorenzo, hai scritto in una canzone quello che insegno io a scuola. Per quanto confuso sia il mondo, il no­stro cuore esiste e batte forte; nel no­stro cuore c’è una domanda, un tor­mento, di cui tutti i grandi scrittori, i grandi artisti e persino gli autori della Bibbia parlano. Nel cuore di ogni ragazzo c’è un diamante cioè una cosa preziosissima che è un guaio sprecare (“non gettate le perle ai porci”). Nel cuore di ogni ragazzo c’è una bomba pronta a scoppiare, speriamo che scoppi di vita e che non porti alla morte.
Carissimo Lorenzo, io non ti conosco di persona, ma ti ho sempre ascoltato; non so se tu vada in chiesa, se tu creda a Dio o no, non so se tu abbia avuto la fortuna di conoscere Gesù o meno, ma non posso non chiederti: “Chi è che ha messo quel diamante nel nostro cuore? Chi ci ha creati così? Di chi parli quando dici così? Con chi parli?”.
Io credo che tu stia parlando di Dio, il Padre Creatore che Gesù ci ha fatto conoscere e che ci conosce meglio di noi stessi. Tutto corrisponde. Dio mette diamanti nei cuori dei ragazzi, io li ho visti, grazie a te ce lo ricorderemo anche mentre balliamo.  

2 commenti:

  1. Grazie! Non avevo mai notato questo significato delle canzoni di Jovanotti!

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  2. E' stupenda! Ho preparato un'incontro con il gruppo giovani della mia parrocchia su questa canzone!

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