La
tenerezza di Cristo,
“soave
verso tutti”
che
si partecipa a tutti
e
a ciascuno dispensa il gusto del suo sapore.
Egli
ha un sapore per l’uomo pentito,
uno per quello che è agli inizi;
uno per quello che è agli inizi;
e
uno per quello che sta arrivando;
un
sapore nella vita attiva,
e
uno in quella contemplativa;
uno
per chi usa di questo mondo,
uno
per chi non ne usa,
uno
per chi non è sposato e uno per chi è sposato
uno
per chi digiuna e distingue giorno da giorno,
uno
per chi invece li giudica tutti uguali.
Dolce
è il sapore della manna
quando
dà sollievo nelle angustie,
quando
cura le infermità,
quando
mitiga le tentazioni,
quando
aiuta gli sforzi
e
corrobora la speranza.
Dolce
è Gesù e dolce il suo nome:
la
memoria di lui è il desiderio dell’anima.
Dolce
quando raccoglie le preghiere,
quando
calma i singhiozzi,
quando
pone fine ai sospiri e asciuga le lacrime.
Dolce
nella purità della vita,
dolce
nella pace della coscienza,
dolce
nella speranza della visione.
Dolce
nella preghiera, dolce nella parola,
dolce
nella lettura, dolce nella contemplazione,
dolce
nella compunzione e nel giubilo del cuore;
dolce
sulla bocca e dolce nel cuore;
dolce
nell’amore,
lui,
amore stesso della dolcezza
e
dolcezza dell’amore.
La
sua inestimabile bontà è il primo tra i doni,
è
la più profonda delle delizie.
Quanti
lo assaporano ne avranno ancora fame
e
quanti avranno fame saranno saziati.
Ed
una volta saziati lo loderanno sempre,
e
sempre traboccherà dal loro cuore
la
memoria della sua sovrabbondante bontà.
Baldovino di
Ford, XII secolo
Bellissimo ! Grazie, dC
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