venerdì 6 aprile 2012

Dolce è Gesù


A tutti si piega indulgente
La tenerezza di Cristo,
“soave verso tutti”
che si partecipa a tutti
e a ciascuno dispensa il gusto del suo sapore.

Egli ha un sapore per l’uomo pentito,
uno per quello che è agli inizi;
uno per l’uomo in cammino
e uno per quello che sta arrivando;
un sapore nella vita attiva,
e uno in quella contemplativa;
uno per chi usa di questo mondo,
uno per chi non ne usa,
uno per chi non è sposato e uno per chi è sposato
uno per chi digiuna e distingue giorno da giorno,
uno per chi invece li giudica tutti uguali.

Dolce è il sapore della manna
quando dà sollievo nelle angustie,
quando cura le infermità,
quando mitiga le tentazioni,
quando aiuta gli sforzi
e corrobora la speranza.

Dolce è Gesù e dolce il suo nome:
la memoria di lui è il desiderio dell’anima.
Dolce quando raccoglie le preghiere,
quando calma i singhiozzi,
quando pone fine ai sospiri e asciuga le lacrime.
Dolce nella purità della vita,
dolce nella pace della coscienza,
dolce nella speranza della visione.
Dolce nella preghiera, dolce nella parola,
dolce nella lettura, dolce nella contemplazione,
dolce nella compunzione e nel giubilo del cuore;
dolce sulla bocca e dolce nel cuore;
dolce nell’amore,
lui, amore stesso della dolcezza
e dolcezza dell’amore.

La sua inestimabile bontà è il primo tra i doni,
è la più profonda delle delizie.
Quanti lo assaporano ne avranno ancora fame
e quanti avranno fame saranno saziati.
Ed una volta saziati lo loderanno sempre,
e sempre traboccherà dal loro cuore
la memoria della sua sovrabbondante bontà.

Baldovino di Ford, XII secolo

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