domenica 1 aprile 2012

«Ragazzi, bisogna reagire»

Non so bene quanti centimetri conti il nostro arcivescovo ma quando sale in cattedra è altissimo. Mi sto ormai abituando al suo modo di tornire le parole per non lasciarle diventare banali. L'è 'n professur e noi lo ascoltiamo volentieri. Tocca i temi con profondità e rispetto, con precisione analitica ma senza perdere lo stupore con chiarezza e con vigore. Porfi mi ha detto che la veglia secondo lui è durata molto meno.
Nella Traditio symboli è tornato sui temi a lui cari, ne ricordo tre.
Prima di tutto il BELL'AMORE; Scola è un esperto dei temi dell'amore, affetti, sentimenti e non smette di richiamarci all'importanza della castità come bellezza della vita. L'uomo è uno e ha mente e cuore, ce ne aveva parlato a Madrid
nel saluto\scambio con Tettamanzi  quando ci chiese l'affetto come sostegno all'inizio del suo ministero. La certezza della vita dipende anche dalla chiarezza negli affetti.
Poi il Cardinale ama ricordarci che siamo post-moderni o meglio che siamo immersi in questa cultura. Come presi da una lenta morte, sebbene gaudente, stiamo andando verso il naufragio umano. Eh no ragazzi, bisogna reagire e vivere l'avventura della vita! Tutta la libertà disponibile muore se non ama e ricerca la VERITA'. Solo un orizzonte ultraterreno salva la nostra terra.
Infine un accenno alla gratuità spiegata come non l'avevo mai sentita: GRATUITO non è il gesto fatto gratis ma è quello bello fatto per la bellezza, la giustizia, la grazia in sé del gesto non con un tornaconto sia pure motivato da grandi ideali.
Una piccola nota di colore: è stato mostrato il Nuovo Evangeliario opera di grandi artisti viventi, è di tale valore che il sacerdote e l'accolito indossavano guanti bianchi per non rovinarlo.

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