lunedì 30 aprile 2012

iBiffi, che vuol dire?

Dopo un mese che scrivo il blog debbo una spiegazione. Intanto non so cosa sia un blog, forse perché non so l'inglese o forse per il mio tipico atteggiamento snob di disprezzo dell'informatica. Tanti mi hanno chiesto: perché l'hai chiamato iBiffi? In questa domenica sera (in cui Maria non mi ha ascoltato e la Juve ha vinto ancora) mi dedico al vezzo borghese di parlare di me stesso. Un prete non dovrebbe cedere a queste tentazioni, lo so.

Beh, io sono un prete di media intelligenza ma di un notevole orgoglio, quando la Santa Madre Chiesa ebbe la follia di ordinarmi sacerdote mi inviò in una parrocchia molto bella e di gloriosa tradizione. Io provenivo dal seminario e mi ero applicato allo studio e alla preghiera, come richiesto, insieme ad alcune altre vicende di cui un giorno parlerò, forse. Certo dei miei studi inizia ad occuparmi della mia parrocchia e soprattutto dell'oratorio con l'approccio migliore che riuscivo a tenere convinto di alcune cose e dubbioso di alcune altre. Guardando e meditando capii dopo poco che l'unico luogo teologico sensato per capire qualcosa della misteriosa vocazione al sacerdozio era leggere il mistero del Dio fatto uomo nella storia e nei volti delle persone che avevo attorno. Ragionare, pensare, meditare, soffrire e gioire sì ma a partire da quello che vedevo e percepivo. e' vero che Cristo è risorto? Sì, allora si deve vedere da qualche parte.
Non mi addentro nell'analisi di tutte le mie idee e di come esse venissero dalla formazione del seminario, comunque le idee le cambiai presto quasi tutte per rimanere fedele alla vocazione. Cercavo disperatamente risposte che mi spiegassero quello che accadeva, perché le cose fossero così e perché succedesse questo o quello. Uno dei segnali che più coglievo come chiaro era che le persone della mia parrocchia oltre i 60 anni avevano una vita ed una fede integrale, capace di mostrare il senso del complesso degli eventi della vita mentre le persone più giovani erano sostanzialmente diverse nell'educazione religiosa e nell'impostazione della vita. Non poteva essere un caso, qualcosa doveva essere successo. Fu su questo ragionamento che mi imbattei nell'analisi del Cardinale Giacomo Biffi che nelle sue memorie giungeva alla stessa lucida descrizione.
Per non perdere tempo e per approfondire sempre di più iniziai a leggere tutti i suoi scritti fino a farne una vera a propria malattia. Stavo su fino alla una di notte a leggere e pian piano si illuminava sempre di più la mia sempre scarsa comprensione teologica del mistero cristiano. Ritrovai espresse in maniera chiara e ben articolata le verità e le idee che da tempo avevo percepito e che non riuscivo ad esprimere. Lo andai a trovare e ne rimasi affascinato. Ascoltavo con un gusto mai provato i suoi racconti sulla storia della Chiesa e le sue sintesi. Del Cardinale Biffi apprezzo soprattutto la chiarezza espositiva unita al tratto sagace ed  umoristico.
- mi consigli  dei libri da leggere Eminenza.
- No no non val la pena.
- ma come almeno qualche autore...
- Guarda...  io leggo solo i miei libri così sono sicuro di essere d'accordo con l'autore
Una personalità umana solare ed ironica, appassionata della polemica e col gusto della sfida non per la sfida in sé ma per amore della verità.  Fu attraverso di lui che conobbi l'altro Biffi, Inos. Ma qui mi fermo, per un post ho già scritto troppo.

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