martedì 17 aprile 2012

il Family 2012 e la carne in scatola

A Milano si respira l'aria dell'attesa. Ai primi di giugno arriveranno famiglie da tutto il mondo e soprattutto arriverà il Papa. Abbiamo familiarizzato ormai con il logo
(che sta comparendo in bar e pizzerie) e nelle parrocchie si stanno mobilitando in molti per organizzare l'accoglienza e tutto ciò che vi sta intorno.
Il nostro Cardinale ha fatto notare una iniziale freddezza nell'aderire a questo evento che ora però sembra quasi superata. Sappiamo che per noi italiani l'accoglienza stile Taizé suscita sempre qualche perplessità. Noi ad un ospite vorremmo sempre dare un letto un bagno e una salvietta pulita, amiamo preparare una torta e, nonostante la postmodernità, teniamo la tovaglia buona in un cassetto da sfoderare alla presenza dell'ospite. Ci faremo una ragione dei metodi "leggeri" che sembrano dettare lo stile di questi incontri.
Gli aspetti organizzativi rischiano però di nascondere la convenienza di questo evento ed il suo significato. Il nodo è cruciale: il lavoro e la festa. Abbiamo più che mai bisogno di ritrovare il ritmo del tempo annuale, liturgico, settimanale e giornaliero. I milanesi tra i 30 e i 65 anni appaiono oggi travolti dalla vita, in un continuo inseguimento del fare. Ci sentiamo incapaci a porre un freno e a distinguere con l'inevitabile conseguenza di arrivare sempre trafelati o alle volte di non arrivare, di non rispondere. Le poste elettroniche scaricano 30\40 mail all'apertura ogni mattina, il cellulare si riempie di messaggi cui rispondere, le circolari di scuola non si reggono più: attività pomeridiane, calcio, pallavolo, teatro, coro, inglese, piscina, oratorio, feste di compleanno, comunioni, cresime, feste della scuola ecc. sono un continuum senza sosta.
Credo che la Santa Madre Chiesa ci metta in mano questo tema per insegnare che una insieme di momenti che non vengono ripresi non diventano esperienza. La crescita umana ha bisogno di limiti, di silenzio, di esame di coscienza, di ripresa. Le buone madri italiane riprendano a mettere a tavola la famiglia ad un solo orario. I padri a tornare a casa alla sera a chiedere ai figli "come è andata oggi?". Avere molte possibilità non significa per forza doverle percorrere tutte. Il Papa ci aiuti a far sì che la vita delle famiglie prenda forma, abbia un'anima. Un corpo senz'anima è come la carne Simmenthal la si può mangiare una volta (se si è disperati) ma non di più.

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