Sempre in merito al terremoto. L'unica citazione del nuovo testamento
che venga in mente per interpretare l'accaduto è la seguente tratta dalla lettera ai Romani al capitolo 8:
«anche la
stessa creazione sarà liberata dalla schiavitù della corruzione per entrare
nella libertà della gloria dei figli di Dio. Sappiamo infatti che tutta insieme la creazione
geme e soffre le doglie del parto fino ad oggi.»
Lo stesso creato sembra attendere una redenzione, la
liberazione dal male così come è per il cuore dell'uomo. Il terremoto è una ferita che cerca guarigione come la nostra pelle.
Il fatalismo bonario della gente emiliana sembra essere più forte di ogni cosa ma oggi a scuola un ragazzo l'ha detto: «sta arrivando l'apocalisse». Eh esagerato! Intanto qualcuno ci pensava.
Sia chiara un'idea: in senso cristiano la venuta dell'apocalisse è il trionfo definitivo di Cristo, non una distruzione totale. E' vero, è anche prevista una grande purificazione ma "Apocalisse" significa rivelazione definitiva di Cristo stesso. Qui in questa pellaccia grigia e crassa si sta benone ma ben venga l'Apocalisse.
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