venerdì 1 giugno 2012

Accoglienza

Gli italiani hanno un modo tutto loro di accogliere, non credo che cambieranno mai.
Se arriva un ospite la camera deve avere il letto fatto, un bottiglietta d'acqua, il tappetino ai piedi del letto, l'asciugamano pulito ecc. ecc. I modi da Woodstock del dormire su un tappetino poco vestiti e di lavarsi in open space non sono i nostri. L'accoglienza è una cosa seria, come si fa se non c'è un po' di caffè in casa?
Sono molti in questi giorni a correre all'Esselunga per prendere qualcosa che piaccia agli ospiti. Ma a parte il fatto che è difficile conoscere i gusti di neozelandesi, moldavi, cinesi o africani, e facciamo pure la tara alle continue confusioni fatte dagli organizzatori del Family, la vera domanda è: chi è che accoglie davvero?

Propongo alcuni semplici pensieri.
1. Per accogliere occorre essere in casa propria. Accoglienza e tradizione non sono in competizione, solo chi è ben radicato può accogliere.
2. Per accogliere occorre avere spazio. Non può accogliere chi non lascia a ciascuno la sua libertà altrimenti, anche se mascherata da accoglienza, si tratterà solo di volontà di affermarsi.
3. Per accogliere occorre avere cuore. Dato che ciò che cerchiamo non è un letto o una salvietta ma un volto amico, sarà accogliente chi sarà capace di ascolto e di compassione.
4. Accoglie chi è stato accolto. Solo se ho sperimentato che un altro mi è stato vicino senza farmi violenza, ascoltandomi e permettendomi di essere libero potrò a mia volta accogliere.
5. Accogliendo si dona e si riceve. Una accoglienza riuscita ricompensa l'ospite e l'ospitato con il miracolo della fraternità che nemmeno Mastercard può assicurare.

1 commento:

  1. La gioia dell'accoglienza va vissuto e sperimentata perchè è bellissima e arricchente.

    Ma, come tutti i grandi eventi, anche questa volta c'è stata un po' di confusione nella gestione delle informazioni e delle famiglie che si erano messe a disposizione per ospitare.

    Soprattutto i volontari parrocchiali si sono trovati tra l'incudine (l'organizzazione) ed il martello (le famiglie) e con grande stoicità hanno saputo gestire situazioni difficili:
    - ospiti che scompaiono
    - case non più disponibili
    - ospiti che arrivano ed altri no
    - case disponibili in abbondanza (e relativa delusione di chi non poteva ospitare)

    Quindi un grande grazie va a tutti questi volontari. Siete stati davvero bravi e pazienti.
    ciao
    iL Magnifico

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