A casa per
l’influenza
Posso finalmente guardare le mie cose
riflettermi nello specchio di canzoni, libri e fogli
non sento nessun bisogno di altri.
Sistemo i collegamenti del pc, cavetti e cavi maledetti!
Mi manca sempre quel mezzo metro che salverebbe ogni cosa.
Cerco equilibri tra colori, spazi e comodità
Per esprimere qualcosa che assomigli lontanamente
Per similitudine o dissonanza a ciò che chiamo io.
Il dorso dei libri colorati, barattoli di latta
Crocifissi, madonnine,
statuette semi-sacre
(tra cui Padre Pio che aspetta la mia conversione)
Vecchi mobili di nonne e zie defunte
Sono tracce per
detective postmoderni che sappiano leggere.
Trovato un certo ordine che appaghi lo sguardo
Sopporto qualche buco nella creazione non so per pigrizia
o sapienza
Qualcuno sarà colpito dalla nuova creazione
Qualcuno mi farà un complimento e allora
Io penserò: parla per affetto o per davvero?
17 gennaio 2012
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