sabato 9 giugno 2012

Non preoccupatevi


Nel vangelo che si legge questa domenica Gesù dice: «Per questo io vi dico: non preoccupatevi per la vita, di quello che mangerete; né per il corpo,
di quello che indosserete. La vita infatti vale più del cibo e il corpo più del vestito. Guardate i corvi: non séminano e non mietono, non hanno dispensa né granaio, eppure Dio li nutre. Quanto più degli uccelli valete voi! Chi di voi, per quanto si preoccupi, può allungare anche di poco la propria vita? Se non potete fare neppure così poco, perché vi preoccupate per il resto? Guardate come crescono i gigli: non faticano e non filano. Eppure io vi dico: neanche Salomone, con tutta la sua gloria, vestiva come uno di loro. Se dunque Dio veste così bene l’erba nel campo, che oggi c’è e domani si getta nel forno, quanto più farà per voi, gente di poca fede. E voi, non state a domandarvi che cosa mangerete e berrete, e non state in ansia: di tutte queste cose vanno in cerca i pagani di questo mondo; ma il Padre vostro sa che ne avete bisogno. Cercate piuttosto il suo regno, e queste cose vi saranno date in aggiunta.»
Il motivo per cui la fede è diventata assolutamente necessaria oggi è questo. L'uomo postmoderno conosce due tipi di pensieri: quello matematico-economico e quello affettivo-sentimentale. Al lavoro si può osare solo il primo e nelle feste solo il secondo.
La conoscenza che viene dalla fede ci salva perché esclude che l'uomo sia solo un numero (il Padre del cielo si occupa di noi fino ad avere cura dei nostri miseri capelli) ed anche che la nostra vita sia una lunga fregatura con parentesi di divertimento ( non temete e non abbiate ansie, il buon Dio vi da più di quello che pensiate).
In mente dobbiamo tenere la ricerca del suo regno. Ogni volta, ad ogni delusione, ad ogni ripresa, in ogni gioia... tenere cara questa meta. Non altre ma questa come unica. Tutto il resto verrà da sé.

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