domenica 3 giugno 2012

E' buono essere un uomo

Se dovessi scegliere una frase delle tantissime e grandissime dette dal Papa in questi due giorni sceglierei la seguente: 
«anche cose piccole hanno dato gioia, perché così si esprimeva il cuore dell’altro. E così siamo cresciuti nella certezza che è buono essere un uomo, perché vedevamo che la bontà di Dio si rifletteva nei genitori e nei fratelli. 

E, per dire la verità, se cerco di immaginare un po’ come sarà in Paradiso, mi sembra sempre il tempo della mia giovinezza, della mia infanzia. Così, in questo contesto di fiducia, di gioia e di amore eravamo felici e penso che in Paradiso dovrebbe essere simile a come era nella mia gioventù. In questo senso spero di andare «a casa», andando verso l’«altra parte del mondo».».
Un po' perché quando si racconta della propria esperienza si colpisce sempre nel segno, 
un po' perché anche io amo pensare e parlare del paradiso (in barba a Celentano), 
un po' perché pur avendo 34 anni il ricordo dell'infanzia è già mitico nella mia memoria.
Al termine di questi giorni di grande consolazione non posso però rimuovere da me una domanda: il metodo di questi raduni è corrispondente all'oggetto trattato?
Mi piacerebbe che se ne parlasse laicamente senza voler offendere nessuna sensibilità e negare nessun valore ma mi chiedo se un famiglia come quella in cui è cresciuto il Papa avrebbe partecipato ad un incontro come questo. E' vero i tempi sono diversi e non bisogna bollare i grandi raduni come momenti solo emozionali perché non lo sono però a me rimane questa impressione. Vorrei che qualcuno mi aiutasse a superarla.

3 commenti:

  1. Provo a dirti il mio microscopico pensiero, chiedendoti già in anticipo di avere clemenza della mia beata ignoranza e del mio pallore neuronale davanti al quale "Il candido" di Voltaire sembrerebbe un dilettante....
    Secondo me, da cristiani, in questi raduni sulla famiglia NON si può parlare laicamente di essa, lo fanno già in troppi; quelle di ieri erano sì famiglie nel senso in cui lo intendono anche quelli che di religione non ne vogliono sapere, ma in un certo senso erano "famiglie con un valore aggiunto": Dio e la fede. E' ormai un tesoro in via di rarefazione rapida, per chi rimane felicemente superstite è sempre più difficile difendere il proprio essere famiglia in Cristo, e quindi il trovarsi insieme rafforza, unisce e incoraggia. Anche per te sacerdote, c'è qualcosa che ti rende speciale, non sei semplicemente UOMO ma sei UOMO DI DIO, quindi penso sia bello quando ti trovi insieme ai tuoi confratelli nel sacerdozio molto più che quando ti trovi radunato con uomini "comuni" (mi si perdoni il termine): condividere il "valore aggiunto" dà gioia e forza, non si è soli!!!!!

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  2. Sottoscrivo in pieno. Ma io parlavo del metodo. Accogliere il Papa come una popstar mi mette sempre un po' in difficoltà. Mi chiedo se questo modo di radunarsi educhi a quella fede di cui il Papa ci ha parlato

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  3. ciao amici,
    una premessa: da genitore sto imparando che a volte le emozioni educano almeno quanto i discorsi. Le emozioni formano la nostra memoria affettiva che tanto poco conosciamo e invece tanta parte ha nelle nostre scelte. Un punto su cui discutere, ben noto ma poco risolto, secondo me, è come mostrare e vivere una fede che coniughi forti contenuti razionali (=Mi giova!) e forti emozioni positive (=Mi piace!).
    Ciò detto, davanti alla tua domanda non ho risposte, posso solo raccontare come ho vissuto io l'evento.
    Per me accogliere il Papa ha voluto dire cominciare ad accogliere in casa venerdì due cristiani stranieri adulti, fargli assaggiare un buon vino, ascoltare come vivono la Chiesa in Olanda e in Francia, raccontare come la viviamo noi, meditare sul loro giudizio.
    Pregare insieme nella veglia del venerdì sera nella nostra chiesa, pensare al mal di schiena di uno di loro sabato mattina, lasciargli le chiavi di casa sabato sera (con fatica!!) perchè la domenica avevano l'aereo presto, non venivano alla Messa oceanica e non potevo certo sbatterli fuori alle 6 di mattina.
    Incontrare sabato pomeriggio a Bresso con sorpresa un collega di lavoro bergamasco.
    Il raduno oceanico nella mia vita è arrivato solo dopo tutto ciò.
    Ho imprecato perchè il Papa è passato vicino ma io non l'ho fotografato. Però l'ho visto, mi stava benedicendo, pazienza per la foto, tanto l'ha fatta mio figlio! Sono stato zitto in silenzio in ginocchio insieme a tanti altri davanti all'Eucarestia.
    Ho perso nella confusione del momento il senso di molte frasi del Papa e sto recuperando ora con calma, dando il doveroso libero sfogo alla razionalità.
    In conclusione, forse è uno sguardo troppo superficiale, ma visto così nel suo insieme, mi sembra che questo evento sia stato per me e la mia famiglia una buona occasione a cui partecipare, e amo pensare che anche la famiglia del Papa ci avrebbe aderito, pur magari indicando dove migliorare!
    ciao
    Silvio

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