sabato 23 giugno 2012

Oratorio estivo: gli arbitri

Da prima che arrivassi io, nel mio oratorio vige una divisione netta tra gli animatori: i capisquadra e gli arbitri. Non so come funzioni negli altri oratori ma qui questi ultimi comandano.
Cerco di sceglierli con cura pensandoci molto e ben sapendo che da loro dipenderanno molte cose: saranno protagonisti dell'oratorio estivo, della montagna e poi diventeranno facilmente educatori e catechisti.
Prima di tutto faranno la più vera e grande esperienza di democrazia che oggi esista a Milano: la gestione dell'estivo. Gli arbitri decidono che giochi fare, decidono i punteggi e comandano sugli altri animatori, ops responsabili. Possono dare bonus e punizioni, coltivano un rapporto costante diretto col prete e debbono conciliare molte diverse esigenze: le voglie, i tempi, le possibilità, le energie. Tensioni, organizzazioni, repentini cambi di programmi, difficoltà, imprevisti e successi diventano il pane quotidiano di questi quattro adolescenti.
Qualcuno gestiva il potere in maniera un po' nascosta, qualcuno si è arrabbiato un po' troppo, qualcuno va sempre sollecitato, qualcun'altro va trattenuto perché vuole fare tutto. In questi anni ho visto passare ragazzi meravigliosi capaci di darmi ottimi motivi per guardare al futuro con speranza. La Chiesa oggi è l'unico luogo in cui un ragazzo possa avere spazio e responsabilità per crescere.

2 commenti:

  1. "La Chiesa oggi è l'unico luogo in cui un ragazzo possa avere spazio e responsabilità per crescere."

    Quanto è vero!
    E visto che è il mio primo commento...complimenti per il blog!

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